Contro il razzismo delle guide il sindaco di Noci invoca la secessione culinaria

Essere persone serie e mangiare solo pollo lesso e insalate. Non è praticabile, dài. Essere sindaci e lanciare la guerra delle forchette, non dei tagli a questo o quello, non della mondezza o degli inceneritori, ho detto guerra delle forchette. Lo ha fatto ieri Piero Liuzzi, sindaco di Noci (provincia di Bari) per difendere i ristoranti pugliesi e dell’intero Sud che, a suo dire, sarebbero snobbati dalle principali guide enogastronomiche. Idea cui sulle prime, ho attribuito il potenziale mediatico delle riunioni cogli amici in un posto isolato per fare a chi ha l’autoradio più potente.

Sbagliavo. Il pragmatico sindaco ha chiamato a raccolta 13 altri primi cittadini per coinvolgerli in questa specie di rivendicazione federalista contro “l’atteggiamento scandaloso tenuto dalle più accreditate guide nei riguardi del Sud”. Da meridionale dico che poche cose eguagliano la vocazione sudista alla piagnoneria, ma ‘stavolta, a ben guardare, non me la sento di bollare il sindaco come uno il cui sogno bagnato sono i famosi 15 minuti di notorietà.

I numeri parlano da soli. Alle 260 stelle distribuite nel Centro-Nord, la Guida Michelin oppone 33 simboli di eccellenza dall’Abruzzo alla Sicilia. Appena 8 locali hanno due stelle, nessuno tre. “La Campania fa la parte del leone con 25 locali stellati, tra i quali 5 con la doppia stella. Solo 7 stelle singole in Sicilia e due doppie, quattro monostella in Puglia, buio totale in Basilicata e Calabria”. E non è che con l’Espresso le cose vadano meglio.

A parziale discolpa delle guide possiamo citare la quantità non proprio esaltante di chef meridionali adeguati al massimo riconoscimento. Sono io, o a parte la fortissima concentrazione di talento in provincia di Napoli (Alfonso ed Ernesto Iaccarino, Gennaro Esposito, Alfonso Caputo) i pochi casi siciliani (Pino Cuttaia, Ciccio Sultano, Accursio Capraro) e pugliesi (Teresa Buongiorno) c’è davvero poco altro?

Parliamone, comunque. Ha ragione d’esistere questa seccessione culinaria invocata dal sindaco di Noci? Si può accusare a cuor leggero di razzismo le guide ai ristoranti? E se non volete essere eterodiretti, se non vi va di fare il popolo bue che esegue i nostri comandi e stop, allora leggete la lettera che Liuzzi ha inviato a sindaci, assessorati, e nientemeno che: “agli opinion leader del gusto del Sud Italia.

[Crediti | Link: Corriere del Mezzogiorno, Dissapore, Noci.it. Immagini: Club Papillon, Noci.it]