Cos’è la gastrodestra cos’è la gastrosinistra

Vi dico battagliera che avete un preciso dovere morale. Starmi a sentire. Non sono impazzita e questo NON E’ un comizio elettorale. Ma citando Giorgio Gaber, vi chiedo: cos’è la destra? Cos’è la sinistra? Cosa è rimasto a distinguere i due orientamenti politici? E aggiungo: come mai Silvio Berlusconi, nostro amato capo del governo di centro destra, nasce proprio oggi — 29 settembre — ossia lo stesso giorno di Pierluigi Bersani, amato capo del maggior partito di centro sinistra all’opposizione? E’ una coincidenza? Un codice della cabala da decifrare? Domande destinate a rimanere senza risposta.

L’unica cosa che possiamo fare è rimettere ordine a partire da quello che conosciamo meglio: bere, mangiare, cucinare.
Allora la domanda diventa: quali cibi, vini e pietanze sono, a vostro parere, di destra? E quali di sinistra? Ora, capisco che impegolarvi in una di quelle barbose discussioni sul mangiare di destra e di sinistra… Yawn e Zzz. Ma cosa non faremmo per mandare ai nostri politici i più sentiti auguri di buon compleanno?

Aiutino. Gli esperti dicono che:

A destra si preferisce la cucina di casa, il comfort food lo chiamano gli americani.

Graditi e frequenti i piatti di carne.

Cedere ai richiami del fast food è più facile che a sinistra, piacciono molto pizza e hamburger.

L’idea di cucina internazionale è molto tradizionale, quasi sempre coincide con la cucina italiana.

A sinistra ci sono forchette più avventurose che non disdegnano scelte internazionali come il cibo giapponese o thai.

Meno attratti dal fast food rispetto ai conservatori, amano le alternative locali (per dire, in Italia il recente Mc Bun).

Se possono, preferiscono opzioni vegetariane e in genere più salutiste.

Ora l’elenco, comincio io.

sono di GASTRODESTRA:
la bresaola
il tartufo bianco
il cappuccino con tanta schiuma
il caffé macchiato
l’olio extra vergine d’oliva
Il pollo, il tacchino, la selvaggina
Franciacorta, Prosecco
Grappa, Amaro, Limoncello
il risotto, la pasta, il farro
i peperoni gialli e verdi
cavoli, broccoli e patate
l’indivia
gli asparagi
gli spinaci
il latte
la farina
il pane
Tutti i grandi vini italiani con preferenza per quelli bianchi
mele, pere, uva
il vermut
l’insalata verde
Molta parte della cucina tradizionale, ma non la carbonara
I carciofi, le puntarelle, le patate novelle
Brodi, fumetti e bolliti
pesce
mozzarella, parmigiano, Castelmagno

Sono di GASTROSINISTRA:
le salsiccie
i wurstel
il Kebab
la vodka
gli hamburger
il caffè nero
Ostriche e Champagne
il Manzo, l’agnello, la vitella, il maiale
radicchio, misticanza
Rum, Tequila, Assenzio
l’Americano, il Negroni, Il Mojito
le acciughe
l’orzo, la birra, il whisky
le carote, i ravanelli, i pomodori
la frutta tropicale
la pizza
i supplì
gli arancini
il Cous Cous
La zucca, il melone, il cocomero
le cipolle rosse, i peperoni rossi, le rape rosse
il tartufo nero
la Barbera
il Lambrusco
la Romanella (vino frizzante doc dei Castelli Romani)
tutta la cucina etnica e contaminata, soprattutto quella di matrice francese
l’alimentazione vegetariana, vegana e fruttariana
Le lasagne, i ravioli, i cappelletti, i tortellini
La mortadella, il salame, le frattaglie
il Caciocavallo, il grana, la ricotta

Beh, a occhio, essere di destra o di sinistra cambia sensibilmente il modo in cui mangiamo. Bene, scegliete i vostri parametri e poi suggerite, ampliate, modificate e dove necessario, contestate, ma scendete in campo e prendete posizione. Ai posti…. pronti…. via!

[Crediti | Immagini: The Hunch]