Dalla pagella alla brace: settegiorni di voti

Questa settimana diamo i voti a: Ryanair, James Bond, il sommelier Beppe Palmieri, la cuoca Velia De Angelis, l’agnello, le uova di cioccolato da “Guinness” e il critico gastronomico Federico Umberto D’Amato.

1. JAMES BOND, VOTO 2.
“Shaken not stirred”, agitato non mescolato, diceva 007 centellinando i leggendari Martini. Non si interrompe così un sogno. Non si barattano le poche certezze rimaste per un pugno di sterline Heineken (pugno: 30 milioni), multinazionale della birra. Invece in Skyfall, il prossimo film con Daniel Craig che vedremo in autunno, la spia più famosa del mondo tradirà il cocktail per tracannare birra ghiacciata. Di questo passo ce lo ritroveremo a sorseggiare una Coca Cola Zero. Oh, è già capitato. [Il Messaggero]

2. RYANAIR, VOTO 3.
Se Michael O’Leary, proprietario della compagnia aerea irlandese Ryanair, proseguirà a torurare passeggeri e personale con scemenze tipo rivista di bordo più piccola, bibite con meno ghiaccio, hostess e steward più magri per alleggerire gli aerei e consumare meno carburante, giuro che imposto la mia (modesta) carriera di viaggiatore su un’ espressione potente e sottovalutata: no a Ryanair. [QN]

3. BEPPE PALMIERI, VOTO 8.
Per il sommelier dell’Osteria Francescana di Modena applausi a spellamano. In settimana, nel suo blog (il sommelier ha il suo blog) solleva il problema dei “no show”, vale a dire la mancata disdetta delle prenotazioni, che per i ristoranti stellati nel periodo di Pasqua è un problema serio. Propone soluzioni, invita i colleghi  fare altrettanto, cerca in tutti i modo di “fare sistema” per trovare soluzioni condivise al problema. Infaticabile. [Glocal]

4. AGNELLO, VOTO 8.
Il protagonista della settimana suo malgrado, difeso da animalisti e vegetariani ma concupito da schiere di mangioni che in Tv, su riviste e giornali, nei foddblog manganellano il prossimo con la ricetta ideale: arrosto, in umido, fritto, ridotto a costolette. Pronto a farsi da parte per il resto dell’anno, dimenticato da tutti tranne qualche gourmet, pronto a rinnegare il presalé per le più tipiche razze nostrane, non sia mai!

5. VELIA DE ANGELIS, VOTO 9.
Non avrà le physique du role, è minuta e leggera, eppure lavora senza fermarsi mai, nemmeno la notte, nella sua champagneria di Orvieto. Non basta. Da 6 anni le riesce di essere il deus ex machina di un evento lungo e laborioso come “Risate e risotti”, il primo, che io sappia, ad alternare con maestria comici e chef. Il pubblico del programma di LA7, “Chef per un giorno!” la reclama a gran voce. [Risate e risotti]

6. UOVA DI CIOCCOLATO DA GUINNESS, VOTO 4.
Qualcuno dovrebbe imparare la lezione, tentare record il cui livello di interesse coincide con un film dei Vanzina è tempo sprecato. Tipo che prepari la tavoletta più grande del mondo ma i Carabinieri la sequestrano perché il cioccolato è scaduto. Non poteva mancare, peraltro, il tentativo di entrare nel Guinness dei primati con l’uovo di cioccolato più grande del mondo. A Bariloche, in Argentina, ne hanno fatto uno da 4000 kg. Peccato che gli impallinati rabbrividiscano, sicuri che un record non sia il modo migliore per promuovere il cioccolato di qualità. Gli altri invece si chiedono: che sorpresa c’è dentro? [Dissapore, Ansa]

7. FEDERICO UMBERO D’AMATO, VOTO 1.
Morto da anni, le polemiche sui segreti di Stato riesumano puntualmente (e sempre più sinistramente) il suo nome. Buon ultima la strage di Piazza Fontana, portata al cinema in questi giorni dal regista Marco Tullio Giordana, con successivo dibbbattito tra i giornalisti Adriano Sofri e Marco Travaglio. Direte: Cosa c’entra la gastronomia? L’agente segreto D’amato ha diretto per anni la guida dei ristoranti “L’Espresso”, e ancora, tra i viventi scriventi, è ricordato con nostalgia e venerato come il prototipo del gourmand… anche se tra un boccone e l’altro beveva whisky.