Giù le mani dalle sfogline

Lidia Crestoni, sfoglina e Miss DissaporeCamp

Voi lo sapete chi ha sceneggiato le proposte di legge, addirittura 3, due del pd e uno del pdl, per regolamentare il mestiere di sfoglina? Perché me lo confermate, vero, che un’idea del genere può venire solo a uno sceneggiatore dal quale perfino il Grande Fratello si terrebbe alla larga. In Emilia-Romagna, le sfogline sono le donne che preparano la sfoglia per la pasta fresca: tortellini, ravioli, lasagne. (Variante dialettale: razdora). Pochi mestieri funzionano meglio, non a caso prospera da secoli regalandoci soddisfazioni allupate. L’esempio vivente è Lidia Crestoni, maestra dello chef Massimo Bottura, 60 anni tra farina, uova, carni bianche, prosciutto, mortadella, parmigiano reggiano, noce moscata, che al DissaporeCamp di Firenze era contesa più di Jenna Jameson.

Ecco, secondo qualche deragliato parlamentare e la sua proposta di legge, il mestiere di sfoglina “si dovrebbe esercitare dopo aver frequentato corsi ad hoc ed aver ottenuto il diploma”. Ma andare a lavorare invece? Di sfogline brave ce n’è ma tocca cercarle, in compenso è pieno di parlamentari.

A proposito, vogliamo provare a mettere insieme la mappa italiana delle brave sfogline? Nella vostra città dove comprate la pasta fresca? In quali ristoranti avete mangiato i tortellini/ravioli/gnocchi della vita?

Aspettando i vostri consigli richiamerei l’attenzione sui cappelletti ripieni con lo stracotto di carni miste, il prosciutto di Parma e il grana reggiano della Casalinga di Reggio Emilia, in via Franzoni. Oppure sul Regno della Pasta, botteguccia che sta a San Lazzaro di Savena (Bologna) in viale della Repubblica. E riguardo ai ristoranti, ho razziato con la stessa ferocia sia i tortellini dell’Osteria Bottega, a Bologna, che quelli del ristorante Marconi a Sasso Marconi (Bologna).