Il Mozzarillo di McDonald’s | The day after (1)

Da poco condivido necessità cosmiche e stringenti con una nuova tipa. Ieri sera avremmo dovuto mangiare il panino Mozzarillo alla “Notte bianca di McDonald’s”, ma aveva una paginetta su Cooking Raw da scrivere per domani. Naturalmente è uno scherzo: non mangerei un panino di McDonald’s nemmeno se questo servisse a consolare l’intelligenza della tipa depressa da Cooking Raw. Anche se, devo riconoscere, mai dire mai. Immaginate per esempio che alla “Notte bianca di McDonald’s” s’infiltri il governatore del Veneto Luca Zaia in astinenza da McItaly (altro panino McDonald’s di cui è stato il papà), e che dopo aver trangugiato 7 Mozzarillo cerchi disperatamente il bagno in preda a un’infiammazione acuta del colon.

Ora, ipotizzate che sfogliando svogliatamente il Corriere Milano nell’atto di liberarsi, incroci lo scabroso elogio del Mozzarillo scritto dal solitamente più saggio Alex Guzzi (“la mozzarella delicata e priva di acidità”, “l’insalata meno tenace di altre lattughe”, “l’accativante salsa al pomodoro e basilico”), e oltre a riconoscere nell’articolo altresì detto marchetta, la più completa dissoluzione dello spirito critico di un giornalista, riconosca anche me entrato nel bagno per soddisfare un improvviso bisogno, e così, vittima di un accesso d’ira causata dall’avvilimento per le critiche di Dissapore al suo McItaly, mi rovesci in testa l’ettometro di rassegna stampa che si porta sempre dietro, perché lui ne fa di cose belle, e strappando un pezzo dall’ottavo Mozzarillo nasconsto nel taschino della giacca me lo punti alla nuca a guisa di pistola, intimandomi di mangiare subito e davanti a lui quel che resta del panino.

Uh uh, ci siete ancora?

Ecco, sarete d’accordo con me che davanti alla concreta possibilità di concludere la vostra esistenza nel bagno di uno squallido McDonald’s, ingurgitare un Mozzarillo sarebbe sempre un male, ma indubbiamente il minore.

E comunque, non credete a una parola di quello che i giornali resi mansueti da remunerative campagne pubblicitarie scrivono oggi sul Mozzarillo e sulle meraviglie di McDonald’s. Il panino fa discretamente schifo e McDonald’s rimane quel posto maleodorante che vi fa rodere il fegato.

E non in quel senso lì.

Anche lo spot quanto a ipocrisia non scherza.

[Marchi di gola, Appunti di gola, Corriere Milano]