Lo stucchevole romanticismo che ci fa pagare tanto il gelato (e orrore: la panna a parte)

Il gelato sta lì ad incarnare tutto il possibile di cui gli umani vorrebbero abbuffuarsi. Una cura. Anzi no. Una droga (oh, lo dice l’American Journal of Clinical Nutrition). Sembra che siano bastati due raggi di sole per riportare la fila davanti ai banchi delle gelaterie. Sta bene, il gelato è come una bionda con abissi da bruna ma cielo, costa quanto una manovra economica. Per la precisione da 1 a 2,20 euro a pallina (o spatolata per chi vive fuori dal Triveneto) nel Friuli Venezia Giulia. In Piemonte da 18 a 22 euro al Kg. Stessa cosa a Bologna e nelle Marche. A Milano 20 euro al Kg. da Gelato Giusto (ottimo), mooolto di più alla gelateria Cardelli. Un po’ meno in Liguria e al Sud. E poi c’è Grom: 2,50 euro a cono + 0,50 per la panna (facoltativa).

Da non dimenticare i gelati bio con tanto di certificazione: un cono piccolo arriva a costare 2,50 euro.

Le eccezioni, lo sappiamo, servono solo a confermare la regola. Pertanto a Bagnolo Mella in provincia di Brescia (salito agli onori della cronaca per Laura Maggi, la sexy barista), dallo snob Sirani dove ogni gusto ha la sua bella vetrina refrigerata con temperatura differenziata, una pallina costa solo 1,50 euro. Ma già a L’Altro, sempre a Brescia (emanazione del ristorante Miramonti l’altro) vende la famosa crema, mantecata ogni giorno a un orario prestabilito, e servita in coppette monogusto, a 3,50€.

Ad ongi modo, fino a che sono 3 euro per un cono da 3 palline non brontola nessuno, ma un cono a 6 euro e 60 non ci basta più come tale. Vogliamo una pizza.

Perchè ci torni l’appetito non ci accontentiamo di sapere che niente polverine, sciroppi, conservanti o fissatori del gusto. Perchè ricominciamo a sentirci sazi senza mortificarci in spese dissennate non è sufficiente usare solo cacao Domori, Noci di Sorrento o cilene, paste di meringa di Battifollo, i limoni bianchetto.

Si potrebbe cominciare, per esempio, a non far pagare la panna. La strada per l’inferno è lastricata di panna pagata a parte. A Roma la panna non si paga. Roma è un paradiso fiscale della panna. Roma fa una scelta di civiltà. Detto fra noi, Roma è anche la città del maestro gelataio Di Pomponio (Neve di latte), i cui gusti più esclusivi arrivano a costare 50 euro al Kg.

Qualche domanda per chiudere.

— A quanto viene via una pallina/spatolata da vostre parti?
— E un kg. di gelato, quanto costa un kg. di gelato?
— [Oddio sto per chiederlo] Pagate la panna a parte? E come, al chilo, come?

[Crediti | Link: La Stampa, Il Piccolo, immagine: NYTimes]