McItaly Vivace: anatomia di un panino

“Mangiarli m’interessa zerovirgola, è il concetto”. Partirei da qui, da queste parole sui panini McItaly Vivace e Adagio che Gualtiero Marchesi ha recentemente ideato per McDonald’s, scritte da Massimo Bernardi. In evidente stato di carogna causa “tradimento”. A me viceversa, scrupoloso osservante della regola prima provare poi parlare, mangiarli interessa eccome. Così, in una specie di rehab al contrario, eccomi da McDonald’s.

Anatomia di un panino, dunque. Prima però permettete 2 parole su Gualtiero Marchesi. Colui che ha aperto il raviolo e cucinato l’oro entrando di diritto nella mitologia moderna dei ristoranti con Bonvesin de la Riva, l’Albereta e infine il Marchesino. Gualtiero Marchesi, un tempo noto come “il creatore dell’alta cucina italiana” e che oggi sotto la gigantesca M gialla inneggia, per meno di cinque euro, al colesterolo funebre (“Vivace” contabilizza 685 kca).

Lo ordino “Vivace”, hamburger di carne bovina, spinaci spadellati, maionese alla senape, bacon croccante e cipolla dolce dentro un panino ai semi di girasole. “Non è ancora molto richiesto, è troppo nuovo” mi risponde la solerte commessa dietro il bancone allungandomi la tovaglietta in tessuto, omaggio per il lancio. La confezione è sobria, potrei dire elegante, un box cartonato con indicazioni e foto del caso. In tutta onestà, la danza dell’accoppiamento a mezzo panino inizia con le narici gratificate dagli odori.

Il primo morso, diversamente dal primo sorso di birra il cui godimento andrebbe innalzato a racconto letterario, rivela un panino morbido e caldo e saporito contrastato dai multivitaminici semi di girasole.

Altri quattro morsi e la cipolla ha la peristenza di una Gauloises senza filtro, però in versione marinata. Bacon e spinaci passano inossservati come un servizio politico del Tg1. La bontà della maio non si discute, ma è tanta, non so da che parte iniziare a contare le 685 kcal, che ormai tutte in fila nello stomaco si organizzano per la ola.

Mi immolo per la causa. Torno alla cassa e ritiro il “Minuetto”, rivisitazione in chiave “cummenda” del tiramisu che la Bindi esegue su licenza (ricetta) del Divin Marchesi. A sacrificarsi alla crema di mascarpone, cucchiaiabile ma simile a una somministrazione endovenosa di zucchero, è una fetta di panettone al caffè tempestata di uvetta e canditi. Più che un dessert da abbinare al “Vivace” una menu degustazione completo.

E se completate la digestione potete ripresentarvi da McDonald’s per il lancio di’ “Allegro”, l’altro panino made in Marchesi, c’e’ tempo fino al 26 ottobre. Ma sappiate che, siccome perseverare è diabolico, il vostro nome finirà dritto nella Walk of Shame.

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[Crediti | Link: Dissapore, Il fatto alimentare, Saporitoblog, Dezgeist, Francesco Costa, Gustoblog. Immagini: Giampiero Prozzo]