Miss cameriera e le ragazze vassoio, il colonnino porno-soft di Repubblica trasloca nei locali italiani

Nei siti dei quotidiani italiani ha un gran successo di pubblico il famigerato colonnino di destra, quella zona confinante con il porno-soft così concepita: 1) ogni backstage esistente di calendario per motociclisti, sia con pretese chic che autoprodotto da casalinghe esuberanti;

2) autoreggenti, reggiseni e microslip esibiti con scuse che farebbero ridere anche i cultori dei Teletubbies; 3) spogliarelli burlesque in raso fucsia di ogni ordine e grado. Una roba che puzza da vecchia Italia porcona lontano un miglio per non parlare di quella cosa lì, comesichiama, uso oggettistico del corpo femminile, mercificazione della donna.

Colla fine dell’estate il colonnino sembra essersi fatto meno virtuale, anzi, ha proprio trovato una dimensione fisica, molto fisica. Ma voi li leggete i giornali?

1) Miss Cameriera, il concorso si fa al pub. “Alla più bella il posto di lavoro”. Accade al pub Tnt di Tezze sul Brenta, la sfilata sabato. In giuria, i clienti habitué. Il gestore: “la gente va solo dove ci sono belle ragazze che servono ai tavoli”.

2) Strip bar di giorno, il cliente mangia sulle donne vassoio. Vicenza, l’ultima trovata del gestore del Diverso Strip Bar: “la notte si sta svuotando servivano idee nuove”. Ma qualche femminista mi ha già telefonato arrabbiata”.

Ora, lasciamo perdere che il concorso per trovare la cameriera del pub Tnt di Tezze sul Brenta è stato annullato per le proteste della Cgil di Vicenza. E che alla 23enne ungherese distesa sopra un tavolo vestita di stuzzichini da aperitivo e una foglia al posto del tanga non dispiaccia poi tanto di essere mangiata.

E la storia del Nyotaimori, la tradizione giapponese di mangiare sushi e sashimi sul corpo nudo di una donna, non tiriamola neanche fuori, tanto al Diverso Strip-Club non gliene frega niente.

Ma come dire, tutte queste donne viste come cibo, o merce, o oggetti del fottuto desiderio, non fanno di noi uomini delle patetiche scimmie. Venete.

[Fonti e immagine: Corriere del Veneto]