Perché l’ira di Giovanardi contro la famiglia gay di Ikea può fare del nostro un Paese normale

Siccome Carlo Giovanardi è così bravo che riesce a mettere in una dichiarazione il riassunto di che catastrofe sia vivere in un Paese che esprime politici come Carlo Giovanardi, anche se arrivo tardi, lo so, complici le feste, vale la pena restare su personaggi e interpreti di una storia molto poco pasquale.

IKEA. E’ la popstar dell’arredamento. Nella sua comunicazione, la catena di magazzini del mobile svedese tocca con cronica cadenza le inesauribili corde dell’emozione, del sentimento, dello spirito. Questa volta, sapendo che i gay sono ottimi macinasoldi, nei manifesti per l’apertura di un nuovo punto vendita a Catania ha scritto: “Siamo aperti a tutte le famiglie”, piazzandoci sotto due uomini apparentemente tra i 30 e i 40 anni, che si tengono per mano

I GAY. Sono tra noi. Assomigliano a noi. Parlano come noi. E mica da oggi, sapete, dai tempi dei tempi froci, finocchi, culattoni, checche, lesbiche, lelle, invertite abitano il nostro stesso pianeta. Eppure per qualcuno avrebbero i giorni contati, più i secoli, direi. Sì, certo, vengono così classificati in quanto uomini che presidiano altri uomini o donne che presidiano altre donne.

CARLO GIOVANARDI. E’ un politico in un Paese che vuole meno parole dei politici in Tv, meno parole, meno politici, meno Tv. Dei manifesti di Ikea ha detto: “Mi sembra una pubblicità molto datata, molto retrograda, una roba ideologica. Che gli svedesi vengano in Italia per manifestare contro la nostra costituzione e la famiglia tradizionale lo trovo sbagliato”. Nella sua comunicazione, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, tocca con cronica cadenza le inesauribili corde dell’antilogica, dell’antimodernità, della pagliacciata.

EATALY/OSCAR FARINETTI. Come Ikea, la catena di magazzini del cibo italiano inarrivabile, vende le sue cose anche ai gay. Lo fa perché ci crede? Per immagine? Per posizionamento? Non lo so e non mi interessa, non è questo il punto. Lo facesse anche solo per vendere di più, beh, piacere agli omosessuali aiuterebbe. Tale e quale a Ikea. Della vicenda Ikea vs Giovanardi, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly ha detto: “Ho proposto ai miei figli, sono loro che si occupano di questo, di studiare una campagna pubblicitaria di solidarietà a Ikea. L’idea è quella di fotografare due ragazze che si tengono per mano con la scritta ‘Anche noi di Eataly siamo aperti a tutte le famiglie’. Credo sia terribile e fascista non dare diritto a chi nasce omosessuale di potersi creare una famiglia”.

Ecco, sento che stiamo andando verso un Paese normale. Se i politici italiani continuano a usare funzioni matematiche invece dell’etica ci arriveremo quando sarò morto, ma comunque, non avete anche voi dei nipotini?

[Crediti | Link: Sky.it, Il Secolo XI, immagine: La Stampa]