Un Passetto avanti, tre indietro

Il ristorante Passetto di RomaNon vorrei dire noi l’avevamo detto, ma: noi l’avevamo detto che sulla predisposizione a rilanciare l’immagine italiana di Michela Vittoria Brambilla – ministro del turismo auto-nominata visto che il ministero del Turismo ancora non esiste, rimaneva qualche dubbio. Dopo la vicenda del conto lunare ai 2 turisti giapponesi al ristorante Passetto di Roma, ci aveva provato offrendo ai due turisti la vacanza riparatrice a spese del governo.

Ieri, Yasuyuki Yamadai, 35 anni, vittima con la sua fidanzata del maxi conto, ha detto “no grazie“. Il gesto della ministra, per la verità, non è sembrato proprio elegantissimo. Più che un atto politico, ha dato l’impressione della smargiassata lumbard. I turisti hanno fatto un bel gol a porta vuota, declinando l’offerta come “UNA SPESA INUTILE FATTA CON LE TASSE DEL POPOLO ITALIANO”.

A noi pare che la partita non sia stata giocata benissimo. Per dirne un paio: la Brambilla ha diffuso l’invito attraverso un quotidiano giapponese perché non conosceva l’indirizzo della coppia di turisti: “chiamateci subito e fateci sapere”. Qualcosa non quadra: i due turisti hanno denunciato il Passetto ai carabinieri, possibile che nessuno ne conosca le generalità? Non potevamo identificarli e contattarli direttamente, senza il patetico annuncio stile Chi l’ha visto?

Secondo dubbio (quasi una certezza). I turisti dicono di non avere intenzione di accettare l’invito “anche se arrivasse un’offerta formale”. Come dire che NON c’è stata NESSUNA offerta formale, e la lettera aperta del ministro strombazzata dai giornali, cos’era? Una trovata finalizzata al solito comunicato stampa?

Detto che offrire ai due turisti la testa del ristoratore su un vassoio era magari esagerato, al posto della Brambilla, voi come vi sareste comportati?