La cotoletta alla valdostana è un secondo piatto saporito, tipico della tradizione culinaria della Valle d’Aosta. Nata come evoluzione montana della più celebre cotoletta alla milanese, questa variante si distingue per l’uso di ingredienti locali, primo fra tutti la Fontina DOP. Si tratta di un formaggio a pasta semicotta prodotto esclusivamente con latte crudo intero di vacche valdostane, provenienti da pascoli d’altura; viene stagionata in grotte naturali per almeno tre mesi, sviluppando un gusto dolce e burroso, con sfumature di nocciola e un’eccellente capacità di fusione.
La differenze con il cordon bleu, una ricetta più internazionale, stanno soprattutto nel tipo di carne usata (che nel cordon bleu è il pollo) e nell’uso di formaggi filanti vari; inoltre la cotoletta valdostana è sempre un prodotto sempre artigianale e legato al territorio, mentre il cordon bleu è ormai un prodotto industriale. Diversa anche dalla cotoletta alla bolognese, che prevede l’aggiunta di Parmigiano e brodo, e dalla Wiener Schnitzel o cotoletta viennese, che non è farcita e usa solo carne impanata e fritta. Se invece volete preparare i cordon bleu fatti in casa abbiamo la ricetta, anche nella variante cordon bleu di melanzane. Una variante della cotoletta meno nota è la cotoletta alla palermitana
- Vitello fettine 4
- Fontina 100 g
- Prosciutto cotto 150 g
- Uova 2
- Pangrattato 5 Cucchiai
- Burro chiarificato 100 g
- Sale 1 Pizzico
Come fare la cotoletta alla valdostana



Battete leggermente le fettine di vitello in modo da ingrandirle e assottigliarle. Farcitele con circa 25 grammi di fontina, distribuendola su tutta la superficie e con 40 grammi di prosciutto cotto. Piegate a metà e battete leggermente per sigillare.
Sbattete le uova con il sale. Preparate il pangrattato in un piatto. Passata le cotolette prima nell’uovo e poi nel pangrattato.
Sciogliete il burro chiarificato in una padella antiaderente e friggete le cotolette, una alla volta, da entrambi i lati fino a che non sono ben dorate. Scolatele e fatele riposare 10 minuti sulla carta fritti prima di servirle

Come conservare la cotoletta alla valdostana
La cotoletta alla valdostana non si conserva, bisogna friggerla e consumarla nell’arco di qualche minuto. Tuttavia, se volete, le cotolette si possono preparare fino allo step dell’impanatura e poi congelare, in questo caso durano tre mesi e possono essere fritte da congelate, aumentando di poco il tempo di cottura.
Consigli e varianti della cotoletta alla valdostana
La cotoletta alla valdostana si può preparare anche senza prosciutto cotto, con la sola fontina. Oppure la fontina si può sostituire con un altro formaggio filante, tipo l’Emmental o il bitto, anche se si perderà il sapore tipico di questa preparazione.
È necessario usare burro chiarificato per friggere?
L’uso del burro chiarificato per friggere la cotoletta alla valdostana è altamente consigliato, anche se non strettamente necessario. Questo tipo di burro ha un punto di fumo più alto rispetto al burro tradizionale, il che lo rende ideale per la frittura: non brucia facilmente e conferisce un sapore delicato ma ricco. In alternativa, si può usare un mix di burro e olio, ma si perde parte dell’aroma tipico.
Qual è il miglior taglio di carne per questa ricetta?
Il taglio più indicato per la cotoletta alla valdostana è la fesa di vitello, che offre tenerezza, gusto e una buona resa in cottura. Questo taglio, sottile e privo di nervature, permette una cottura rapida e uniforme, ideale per mantenere succosa la carne. C’è anche una variante che usa la costoletta con l’osso, aperta a libro e farcita.
Quali contorni si abbinano meglio alla cotoletta alla valdostana?
La cotoletta alla valdostana si sposa bene con contorni semplici e delicati. Tra i migliori abbinamenti ci sono le patate arrosto o al forno, magari con un filo d’olio e rosmarino. Ottimi anche i contorni di verdure grigliate o un’insalata mista, che aiutano a bilanciare la ricchezza del piatto senza coprirne i sapori.