Risotto al tartufo bianco, la ricetta per degustare il fungo più prezioso

La ricetta del risotto al tartufo bianco, un primo piatto semplicissimo per esaltare un prodotto prelibato, con qualche trucco per non spendere troppo e conservarlo al meglio.

Risotto al tartufo bianco, la ricetta per degustare il fungo più prezioso

Il risotto al tartufo bianco è un primo piatto prelibato che si assapora a ottobre e novembre, la stagione dei tartufi bianchi, tuber magnatum, un fungo preziosissimo che cresce in diversi territori italiani. Quelli più celebri sono le Langhe, Roero e il Monferrato. In provincia di Cuneo, ad Alba, si svolge anche la più antica fiera del tartufo d’Italia e, sempre in provincia di Cuneo, a Grinzane Cavour, si svolge l’asta mondiale del tartufo bianco che ogni anno fissa i prezzi di vendita del tartufo (che nel 2022 vanno da 2500 a 4500 euro al kg a seconda della pezzatura).

Tartufi, di minore qualità rispetto a quelli piemontesi, e spesso di pezzatura inferiore, si trovano nell’appennino tosco emiliano e in quello umbro marchigiano. Un’altra zona di grande produzione del tartufo bianco di qualità è invece Aqualagna, nelle Marche, nella provincia di Pesaro Urbino. Un’importante produzione, ma molto più contenuta rispetto alle precedenti, è anche quella del tartufo bianco nelle colline sanminiatesi nei pressi di Firenze; e una poco nota, ma che produce tartufi di qualità, è quella di Gioiosa Jonica in Calabria. Forse però non tutti sanno che il tartufo bianco cresce solo in Italia, e in alcune zone di Istria e Dalmazia.

Il tartufo bianco si consuma esclusivamente crudo, servito a scaglie, realizzate con uno strumento specifico. Per assaggiare al meglio il tartufo bianco i piatti tipici sono l’uovo all’occhio di bue fritto nel burro, il risotto mantecato con burro e formaggio o i tajarin all’uovo, un particolare tipo di pasta fresca torinese preparata solo con i tuorli d’uovo e cotta nel brodo di carne. Il tartufo si può consumare anche su carni non troppo saporite e su altri funghi, bisogna invece evitare i piatti con una spiccata acidità che rovinerebbero il profumo e il sapore del tartufo.

Per il resto dell’anno invece si consuma il tartufo scorzone, un tubero nero  molto meno pregiato e con un sapore molto meno definito, ma che si usa in quantità maggiori. Infine, per poter degustare il tartufo a casa propria senza spendere troppo, può essere una buona soluzione acquistare un olio o un burro al tartufo, anche se si tratta di un mercato fiorente e spesso ricco di contraffazioni, per cui bisogna fare una certa attenzione ed essere pronti a un investimento, seppur contenuto.

Cucina: Italiana
Difficoltà: Facile
Preparazione: 10 Minuti
Porzioni: 4 Persone
Prezzo: Basso
Calorie: 490 Kcal
Senza glutine
Ingredienti
  • Riso semintegrale per risotti 320 g
  • Tartufo bianco 10 g
  • Brodo di carne 750 ml
  • Parmigiano reggiano grattugiato 50 g
  • Burro 50 g
  • Pepe nero macinato
  • Sale fino

Come preparare il risotto al tartufo bianco

1

Portate il brodo a bollore in una pentola coi bordi alti.

2

Scaldate una padella anti aderente e tostate il riso per circa 1 minuto, mescolando sempre. La tostatura senza grasso è una tecnica infallibile per tostare il riso alla perfezione.

3

Aggiungete il brodo, un mestolo alla volta, e mescolate bene fino a che il brodo non sia completamente assorbito, a quel punto aggiungete altro brodo con lo stesso procedimento, fino a completa cottura del riso.

4

Spegnete la fiamma e mantecate con il burro e il Parmigiano, dovete mescolare velocemente fuori dal fuoco per far sciogliere il burro e il formaggio e creare una crema densa.

5

Regolate di sale, se necessario, e aggiungete il pepe macinato fresco.

6

Servite nei piatti e affettate il tartufo subito prima di consumarlo, usando l’apposito taglierino

Risultato
Risotto al tartufo bianco, la ricetta per degustare il fungo più prezioso

Come conservare il risotto al tartufo bianco

Per degustare il tartufo bianco a casa occorre conoscere un rivenditore affidabile, conservare il tartufo in un barattolo sigillato in modo da non perdere il suo profumo e consumarlo velocemente, entro una settimana dall’acquisto. Il risotto al parmigiano avanzato, senza tartufo, si può conservare in frigorifero per un paio di giorni.

Consigli

Il risotto acquista un sapore particolare e delicato se invece che con un brodo di carne mista è cotto con un brodo di pollo, come vorrebbe la tradizione del risotto alla milanese. Infine, per assaporare bene il tartufo, il nostro consiglio è di fare delle piccole porzioni di riso in modo che le scaglie di tartufo non si perdano, ma ne coprano quasi tutta la superficie.

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