50 Best Restaurant: una classifica senza i migliori che classifica è?

50 Best Restaurant: senza i migliori che classifica è? La scelta di escludere i ristoranti già al numero 1 sta creando polemiche

50 Best Restaurant: una classifica senza i migliori che classifica è?

La classifica dei ristoranti più chiacchierata che c’è si appresta a un cambiamento radicale. Come vi abbiamo raccontato ieri, dalla prossima edizione la World’s 50 Best Restaurant escluderà dalla competizione chi ha già vinto.

Non ci saranno i fratelli Rocca sul podio, né Heston Blumenthal, Daniel Humm o Thomas Keller, e non ci sarà Massimo Bottura, attuale numero uno della classifica di inizio estate sponsorizzata dalle acque Nestlé.

Loro, i “campioni”, rientreranno in un programma studiato ad hoc, il “Best of the Best”, un circuito di super ristoratori intoccabili, che a quanto pare andranno per il mondo a portare il Verbo gastronomico.

[Massimo Bottura fuori dalla 50 Best Restaurants 2019: cambia il regolamento]

Il cambiamento è legato alla volontà di offrire un “palcoscenico gastronomico globale” e una lista “più diversificata e inclusiva”.

Bottura l’ha presa bene: venendo a sapere che alla sua Osteria Francescana non sarà concesso il tris –il ristorante di Modena è stato il migliore lo scorso anno e, prima, nel 2016– ha detto : “È stato un grande onore e credo che questo onore ora appartenga alla prossima generazione di talenti”.

Commento non solo diplomatico, ma addirittura entusiasta per l’ingresso nella comunità dei “Best of the Best”, accolto con altrettanto impeto dai fan dello chef.

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“We at Osteria Francescana are honoured to take on a new role in the 50 Best community,” says Massimo Bottura of the new Best of the Best addition to The World’s 50 Best Restaurants. “None of us started out in this business, nor fell in love with it, to win awards. But it was by living our dream, and achieving such distinctions from The World’s 50 Best Restaurants, that we found an incredible community of chefs and restaurateurs sharing our same passion. It has been a great honour, and we believe this honour now belongs to the next generation of talent. We hope to contribute in many other ways to push the dialogue even further and make a positive impact on our world.” Osteria Francescana was voted No.1 in The World’s 50 Best Restaurants in 2016 and 2018. Follow the link in our profile to learn about the Best of the Best – a new program for The World’s Best Restaurant winners – and other exciting evolutions. #Worlds50Best #50BestOfTheBest @massimobottura #osteriafrancescana

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Non tutti, però, hanno apprezzato i cambiamenti della 50 Best Restaurants. Tra i commenti all’intervento di Bottura, orgogliosamente postato su Instagram dagli organizzatori della classifica, ce n’è uno in particolare che sottolinea le contraddizioni della scelta:

“Riuscite ad immaginare un’altra classifica che escluda i vincitori del passato? Un Super Bowl tra i Lions e i Browns? L’Oscar per il miglior attore che va a … Jim Gaffigan? Che senso ha essere nei primi quattro posti se i veri ristoranti migliori del mondo non vengono neanche considerati?”

E ancora: “Cosa può dire la lista “Best of the Best”, se i ristoranti che ne fanno parte non vengono più giudicati? […] Escludere i migliori ristoranti del momento invalida la lista, togliendo ogni credibilità. Una vera stupidaggine”

Insomma, una “50 Best” senza Massimo Bottura & Co è come un premio Oscar senza Maryl Streep. Ci pensate? “Da quest’anno la Streep non la candidiamo più, altrimenti vince sempre lei”.

[Bottura ha vinto ma sulla 50 Best Restaurants 2018 piovono polemiche]

Senza contare che, come evidenzia il commento su Instagram, gli ex campioni esclusi dalla gara potrebbero nel frattempo non essere più all’altezza del titolo, prendersi un anno sabbatico o semplicemente fare una cucina sempre uguale a se stessa, meritando così di essere messi in discussione.

Nel frattempo prosegue la polemica sulle quote rosa.

Gli organizzatori della classifica, accusata con un coro unanime e internazionale di essere sessista e di discriminare le donne chef, si sono sentiti in obbligo di specificare che, a partire dall’edizione 2019, metà dei votanti (500 su 1040 per la precisione) sarà di sesso femminile, dal momento che l’organizzazione “si impegna in una politica di parità di genere attraverso le sue attività”.

In epoca #Metoo, il movimento contro le molestie sessuali, la decisione viene vissuta come un risarcimento parziale e tardivo verso il sesso che anche nella prossima edizione viene dato comunque per sconfitto, con i migliori in gara o fuori gara.

Le donne giudici avranno il buon senso di votare chi si merita di vincere, per fortuna.

[Crediti | Theworlds50best.com]