Cosa cambia dal 1 aprile per bar e ristoranti: le novità su green pass e mascherine

Cosa cambia nei ristoranti e nei bar (all'aperto e al chiuso) a partire da domani, 1 aprile, tra mascherine e green pass: tutte le novità.

Cosa cambia dal 1 aprile per bar e ristoranti: le novità su green pass e mascherine

Oggi 31 marzo 2022 ultimo giorno di stato di emergenza. Da domani 1 aprile entra in vigore il più recente decreto legge (n.24 del del 24 marzo 2022) “per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19”. Molte le novità che riguardano direttamente il settore di ristorazione e ospitalità, ristoranti bar alberghi e altri locali dove si mangia e beve.

Vediamo allora analiticamente, cioè posto per posto, quali sono le nuove regole in vigore da domani, soprattutto riguardo alle varie tipologie di green pass e alle mascherine. Ricordando che tutto questo dovrebbe avere una durata molto breve, fino al 30 aprile, dato che in teoria dal 1 maggio il ritorno alla normalità dovrebbe essere completo o quasi: ma come si dice, finché non lo vedo non ci credo.

Bar, ristoranti e feste all’aperto

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Nessun obbligo per mangiare e bere all’aperto: via una delle restrizioni più odiose e insensate. Il green pass non sarà più richiesto ai tavolini esterni e nei dehors di bar, ristoranti e altri locali. Stessa cosa per le feste e le cerimonie all’aperto.

Inoltre, e già da un po’, trattandosi di attività all’aperto non c’è ormai l’obbligo di nessun dispositivo di protezione individuale, ovvero mascherina.

Bar, ristoranti e mense al chiuso

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Green pass base, cioè quello conseguente a vaccino, guarigione o tampone negativo. Il decreto prevede un passo indietro ma non l’abbandono di ogni misura per i locali al chiuso. La certificazione verde così com’è stata introdotta ad agosto 2021 è necessaria per i “servizi di ristorazione svolti al banco o al tavolo, al chiuso, da qualsiasi esercizio”, e per “mense e catering continuativo su base contrattuale”.

Per quanto riguarda la mascherina, come da normativa generale, è obbligatoria in tutti i posti al chiuso tranne le abitazioni private: anche in bar e ristoranti ci vuole il dispositivo di protezione. È però sufficiente la chirurgica (la FFP2 è obbligatorio solo per mezzi di trasporto, spettacoli ed eventi sportivi)

Discoteche, feste e cerimonie

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Serve ancora il green pass rafforzato. Sono pochi i casi in cui è ancora richiesta la certificazione verde da vaccinazione (ciclo completo o meno di 6 mesi dalla seconda dose) o da guarigione; e quindi il tampone negativo non basta. Tra questi: le feste comunque denominate, conseguenti e non conseguenti alle cerimonie civili o religiose, nonché eventi a queste assimilati che si svolgono al chiuso”; e le “attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”.

Trattandosi di attività al chiuso, ci vogliono le mascherine , ma bastano le chirurgiche. Per le discoteche e simili però è prevista l’eccezione “del momento del ballo”.

Alberghi (e ristoranti degli alberghi)

Nessun green pass per alberghi e altre strutture ricettive: una misura volta anche a stimolare il turismo – a metà aprile cade Pasqua – sia nazionale che dall’estero. In più, non ci vorrà la certificazione verde neanche per sedersi nei ristoranti e nei bar degli hotel, a patto che siano “riservati esclusivamente ai clienti ivi alloggiati”.

Luoghi di lavoro

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro – e quindi i dipendenti e i gestori di ristoranti, bar e altro locali – è previsto ancora fino al 30 aprile il green pass base. Questa disciplina non intacca quanto previsto relativamente agli obblighi vaccinali che riguardano tutti gli over 50, lavoratori o meno.

Mascherine chirurgiche obbligatore come in tutti luoghi chiusi che non siano case private (a meno che in queste abitazioni non venga svolto un lavoro: tipico il caso dei lavoratori domestici.