Dl Sostegni bis: cosa dice il nuovo decreto legge su lavoro, attività chiuse e agricoltura

Il DI Sostegni bis sta per essere approvato: la bozza del nuovo decreto legge prevede molte misure per lavoratori, attività chiuse, settore agricolo e turistico.

Dl Sostegni bis: cosa dice il nuovo decreto legge su lavoro, attività chiuse e agricoltura

Quaranta miliardi totali, per il Dl Sostegni bis, il decreto legge in approvazione dal Consiglio dei Ministri del Governo Draghi. Conferme e novità, in particolare per il settore della ristorazione e per le imprese dell’area food. Vediamo nel dettaglio, dalla bozza presa in visione da Dissapore, le misure generali e quelle specifiche che riguardano anche e soprattutto i ristoranti e i suoi lavoratori, il mondo agricolo e quello del turismo, con particolare attenzione alle attività chiuse.

Partite IVA

In generale si replicano le misure per le partite IVA stabilite nel precedente decreto legge sostegni di marzo (appena convertito in legge dal Parlamento). In sostanza si prevede un’altra analoga tranche “un ulteriore contributo a fondo perduto a favore di tutti i soggetti che hanno la partita IVA attiva alla data di entrata in vigore del presente decreto e, inoltre, presentano istanza e ottengono il riconoscimento del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, e che non abbiano indebitamente percepito o che non abbiano restituito tale contributo. Il nuovo contributo a fondo perduto di cui al comma 1 spetta nella misura del cento per cento del contributo già riconosciuto”. Identici quindi i requisiti e le modalità.

Reddito agrario

Per i settori particolarmente colpiti si prevedono dei contributi alternativi e superiori. Contributo a fondo perduto a favore di tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o professione e che producono reddito agrario, a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30 per cento rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. Non può essere superiore a centocinquantamila euro.

Imprese chiuse

Per chi a causa delle restrizioni anti Covid ha dovuto proprio chiudere, un ulteriore fondo. Le imprese che fra il 1° gennaio 2021 e la data di conversione del presente decreto, sono state obbligate alla chiusura per un periodo complessivo di almeno quattro mesi,  è istituito un fondo, denominato “Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse”, con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2021.

Proroghe

Prorogati credito d’imposta per i canoni di locazione dei locali e riduzione degli oneri delle bollette elettriche.

Turismo

A sostegno del settore turistico, delle attività economiche e commerciali nelle Città d’Arte e bonus alberghi il fondo è incrementato di 150 milioni di euro.

Lavoro

Varie e differenti misure che coinvolgono le imprese e i loro dipendenti.

Reddito di emergenza: sono riconosciute, su domanda, ulteriori quattro quote di reddito di emergenza , relative alle mensilità di giugno, luglio, agosto e settembre 2021, effettuato nel limite di spesa di 884,4 milioni di euro per l’anno 2021

Cassa integrazione straordinaria: i datori di lavoro privati che nel primo semestre dell’anno 2021 hanno subito un calo del fatturato del 50 per cento rispetto al primo semestre dell’anno 2019, possono presentare, previa stipula di accordi collettivi aziendali di riduzione dell’attività lavorativa dei lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del presente decreto finalizzati al mantenimento dei livelli occupazionali nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza epidemiologica, domanda di cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga, n. 148 per una durata massima di 26 settimane nel periodo tra la data di entrata in vigore del presente decreto e il 31 dicembre 2021.

Contratto di rioccupazione: introdotto dal DL per favorire la ripresa delle attività e le nuove assunzioni. “Riconosciuto, per un periodo massimo di sei mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro su base annua, e che non abbiano effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo nel periodo precedente.

Proroga indennità lavoratori stagionali, turismo e spettacolo: ai soggetti già beneficiari dell’indennità di cui all’articolo 10 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, è erogata una tantum un’ulteriore indennità pari a euro 1.600.

Agricoltura, pesca, acquacoltura e settore agrituristico

Agli operai agricoli a tempo determinato che, nel 2020, abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 800 euro.

Le imprese agricole che hanno subito danni dalle gelate e brinate eccezionali verificatesi nel mese di aprile 2021 e che, al verificarsi dell’evento, non beneficiavano della copertura recata da polizze assicurative a fronte del rischio gelo brina, possono accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva: la dotazione finanziaria del “Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori” è incrementata di 105 milioni di euro per l’anno 2021.