Ristoranti: le misure del Decreto Sostegni

Che cosa prevede il Decreto Sostegni per i ristoratori, i dipendenti e le aziende del settore agroalimentare: le condizioni per ottenere i contributi e l'ammontare dei ristori.

Ristoranti: le misure del Decreto Sostegni

Arriva il Decreto Sostegni, il primo dell’era Mario Draghi dopo i Ristori di Giuseppe Conte. Il Governo oggi approva il nuovo decreto legge, e come avevamo anticipato ci sono sostanziali novità. Ecco in particolare i provvedimenti specifici per ristoranti e filiera agroalimentare.

Contributi a fondo perduto alle partite IVA, condizioni e misure

Questo è l’ambito dove si concentrano le maggiori novità, rispetto ai decreti ristori e rispetto alle bozze che erano circolate nei giorni scorsi.

Chi ha diritto al sostegno? Le partite IVA – quindi addio codici Ateco – che non hanno cessato l’attività, o non l’hanno iniziata dopo l’entrata in vigore del decreto. Inoltre è stabilito un tetto massimo per gli aventi diritto: non bisogna aver fatturato più di 10 milioni di euro (nella bozza erano 5).

Quale condizione deve verificarsi per accedere al contributo? Bisogna ovviamente dimostrare una perdita, un calo di fatturato: di almeno il 30%. Il periodo di riferimento (altra novità) è la media di tutto il 2020, rispetto alla media mensile di tutto il 2019. Chi ha attivato la p. IVA dopo il 1° gennaio 2019 ha comunque diritto al sostegno.

A quanto ammontano gli indennizzi? Ci sono varie fasce (ampliate rispetto alla bozza):

60% della perdita per che ha fatturato meno di 100 mila euro

50% per chi fattura tra 100 mila e 400 mila euro

40% per fatturati tra 400 mila euro e un milione

30% tra un milione e 5 milioni di euro

20% tra 5 e 10 milioni di euro.

È previsto comunque un minimo – mille euro per le persone fisiche e duemila per le società, e un massimo di fino a 150 mila euro.

Quando arrivano i soldi? L’impegno è accreditare i bonifici dall’11 aprile e completare il tutto entro il 30 aprile. Si procederà con una autocertificazione da presentare entro 60 giorni (Sogei appronterà la piattaforma informatica entro il 30 marzo).

I numeri generali dell’operazione: valore totale 32 miliardi di euro. I contributi coinvolgeranno tra i 5 e i 6 milioni di persone. Il contributo medio è stimato tra i 2 mila e i 5 mila euro.

Fisco

Pace fiscale: possibile lo stralcio per le cartelle esattoriali entro i 5 mila euro emesse dal 2000 al 2011. Ci sarà una nuova rottamazione e la sospensione delle notifiche fino al 30 aprile.

Lavoro

Cassa integrazione confermata fino a fine anno. Stanziati 3,3 mld di euro. Invece il blocco dei licenziamenti è una questione ancora aperta: l’ipotesi è al 30 giugno come limite per tutti, a seguire uno sblocco selettivo e progressivo.

Previsti 2.400 euro per gli stagionali (probabilmente suddivise in due mensilità). Coinvolti 400mila lavoratori per un intervento da 900 milioni.

Ristoranti centri storici e catering matrimoni

Arrivano 200 milioni di euro per le categorie economiche particolarmente colpite dall’emergenza covid, inclusi i ristoranti e negozi dei centri storici e le imprese che operano nei settori dei matrimoni, come i catering, e degli eventi privati. Le risorse saranno ripartite dalle regioni.

Prorogato lo stop della tassa sui dehor

Niente tassa sui tavolini all’aperto di bar e ristoranti fino al 30 giugno. Il decreto proroga alla fine dell’anno anche il termine per la presentazione di domande per l’occupazione di suolo pubblico. In entrambi i casi la scadenza era fissata al 31 marzo.

Contributi alle aziende agroalimentari

Per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, con modifica della legge di bilancio 2021, il fondo passa da 150 a 350 milioni di euro. Aumentano anche le risorse per i contributi a fondo perduto alle fiere internazionali: 150 milioni in più nel 2021. Una norma cara al mondo del vino.

Infine, arrivano 300 milioni per la decontribuzione lavorativa degli agricoltori.