Il Buonappetito: gaffe e figuracce che si fanno al ristorante

Maitre e sommelier per formazione professionale sono tenuti a non “riconoscere” mai un cliente. A non dire mai: “bentornato”. Mai, mai, mai. Per evitare gaffe e brutte figure al ristorante. Ve ne raccontiamo alcune

cameriere

L’altro giorno un amico che lavora in un ristorante mi racconta ciò.

Un solerte dipendente d’un locale di un certo charme telefona a casa di un signore che è stato a cena la sera prima. Risponde la moglie.

Lui dice: “cerco il signor Rossi”. Lei dice: “mio marito è fuori, dica pure a me”. Quello –ERRORE ENORME– dice: “suo marito ieri sera ha dimenticato la cravatta.” Lei dice: “guardi, forse si sbaglia: mio marito è in viaggio per affari all’estero.”

Lui –ERRORE MASTODONTICO, DA LICENZIAMENTO IN TRONCO– dice: “mi perdoni signora, ma è la cravatta di suo marito, era a cena ieri sera.”

Facile far previsioni su come sia finita tra moglie e marito.


Molti vizi e poche virtù di 8 camerieri


La storiella mi ha fatto venire in mente anche un mitico film con Totò e Peppino che vanno sempre al night con le ballerine, e la volta che Toto si presenta con la moglie l’usciere gli dice: “dottore, di donne brutte ne ha portate, ma come questa mai” (sono andato a memoria, scusate il pressapochismo della descrizione della scena).

Questo per dire che non invidio affatto i maître. E i sommelier. E i camerieri. Devono mantenere un riserbo strettissimo, seguire un’etichetta inimmaginabile.

L’amico di cui sopra mi diceva, ad esempio, che lui per formazione non “riconosce” mai un cliente. Non dice mai: “bentornato”. Mai, mai, mai, anche a chi si presenta per la decima volta in compagnia della stessa persona.

Perché la gaffe è sempre in agguato, anche quando non te l’aspetti.

Ci sarebbe da scrivere un libro, su queste storie. E se non un libro, raccoglierne almeno un po’ per farci un bel pezzo ricco di aneddoti.

Ora che ci penso, credo che lo farò.

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