Com’è il ristorante Cracco che apre in Galleria a Milano

Il Ristorante Cracco apre il 21 febbraio in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Tutto ciò che sappiamo a poche ore dall'apertura sul nuovo locale dell'ex giudice di MasterChef

Com’è il ristorante Cracco che apre in Galleria a Milano

Al telefono Carlo Cracco sembra vivere con apparente distacco le ore che precedono l’apertura del nuovo ristorante.

Dopo una serie di rinvii finalmente è la volta buona per Cracco in Galleria. Anteprima stampa domani e debutto ufficiale il 21 febbraio in concomitanza con la settimana della moda.

Mentre arriva uno spicchio del jet set planetario, a Milano rimbalzano le cifre di un’operazione complessa e ambiziosa: trasferire il suo ristorante da via Hugo nei locali un tempo di Mercedes costerà a Cracco oltre 1 milione di euro l’anno di canone (per 18 anni).

[Cracco ci dice perché lascia Masterchef. O del nuovo ristorante in Galleria]

Cosa si fa per vincere una sfida così impegnativa? Nell’attesa di scoprire ambientazione, arredi e atmosfera del nuovo locale e soprattutto di poterci finalmente mangiare, ecco cosa sappiamo fino a oggi del nuovo Ristorante Cracco in Galleria.

L’IDENTIKIT

cracco galleria

Nome

Si chiama sempre Ristorante Cracco. Stesso numero di telefono e stessa mail: 02.876774 e info@ristorantecracco.it.

Ingresso

Quello principale si trova in galleria, mentre gli ospiti degli eventi privati entrano dal retro, con accesso in via Silvio Pellico 6 e ascensore che porta direttamente all’ultimo piano senza disturbare l’attività di ristorante, caffè e bistrot.

Dimensioni

Sono 1118 metri quadrati in tutto, partendo dal “Salone Particolare” che si trova praticamente sotto tetto, fino all’enoteca in cantina.

Cucine

Non si è badato a spese, sono 4 in tutto, una per piano.

Orario

Si può mangiare a tutte le ore, dalla prima colazione al dopocena.

Prezzi

Da 20 a 50 € nella caffetteria con bistrot, da 120 a 200 € nel ristorante.

IL PERCORSO

galleria ristorante cracco

Nel seminterrato c’è la cantina

Cantina intesa sia come seminterrato che come spazio per la raccolta delle quasi 2.000 referenze di vino. Numeri e metratura maxi per uno spazio che vale la pena visitare e dove i vini, oltre a rifornire il ristorante, si possono acquistare per l’asporto.

La definizione di seminterrato non rende giustizia alla cantina che si trova proprio “sotto i piedi di migliaia di persone che ogni giorno passeggiano”.

Al pianoterra la Caffetteria Bistrot con dehors

È l’ambiente più accessibile, perché affaccia sulle vetrine della Galleria e per i prezzi medi, che vanno dai 20 ai 50 euro.

[Chiari segnali che il ristorante Cracco sta per aprire in Galleria]

La proposta spazia dalla piccola colazione al pranzo, all’aperitivo. Per proseguire con la cena e il dopocena della Scala, che si trova a pochi metri di distanza. C’è curiosità per l’inedito angolo cioccolateria. Ai primi tepori milanesi si può approfittare del signorile e ampio dehors.

Al primo piano il ristorante (con finestre)

Il piano nobile, che corre lungo l’Ottagono della Galleria, ospita il ristorante Cracco vero e proprio con 50 coperti. “Più facilmente 45 perché siano tutti comodi, chi serve e chi viene servito”.

Quello che si sa per certo, è che nel nuovo quartier generale Cracco non avrà più problemi di luce e finestre come nel bunker di Via Hugo: “Finalmente avremo otto finestre, contando che io per 17 anni non ho visto la luce del sole. Qui è tutto diverso, classico, in linea con la Galleria”.

E il menu? Non aspettatevi effetti speciali, Cracco ama la tradizione. Quanto ai prezzi sono più o meno gli stessi del ristorante di via Hugo, vale a dire menu degustazione a 190 €, carta tra 112/203 € (dati Guida Michelin).

Al secondo piano il Salone Particolare

Benvenuti nel “Salone Particolare”, lo spazio riservato principalmente ai ricevimenti e agli eventi speciali. Intanto, questa specie di salone delle feste che ne contiene almeno 3, compreso il salone ex alpinisti, ha una vista incredibile sulla Galleria.

Poi, uno dei saloni “sarà il fumoir” (spazio riservato ai fumatori) “e anche il posto per un aperitivo prima di cenare o un liquore a fine pasto”. Tranquilli, non fumatori, “nessun problema di cattivi odori, gli aspiratori attuali risucchiano tutto”.

Nel trasloco dal ristorante di via Hugo, Cracco ha perso la saletta con il tavolo dello chef che aveva in cucina. Ma qui, al secondo piano del nuovo ristorante, ha ricavato due privée, uno per otto commensali con finestra sull’ottagono, e l’altro, più piccolo e nascosto, per 4 persone.

Al terzo piano il Laboratorio di pasticceria

I piani, tecnicamente, sarebbero quattro, perché questo non è accessibile al pubblico ma riservato alla produzione di pasticceria e cioccolato, firmata dal pastry chef Luca Sacchi, collaboratore di Cracco da molti anni.

Idealmente percorsi i cinque piani del nuovo ristorante di Cracco in Galleria, vediamo insieme…

LE ULTIME COSE

Perché c’è voluto tanto?

Il progetto, si sa, è grandioso, come le ristrutturazioni: “Non potevamo avere fretta, gli spazi sono importanti, c’erano stucchi e affreschi da recuperare e cinque piani uno diverso dall’altro da sistemare. Abbiamo scelto di procedere con cura, per valorizzare un contesto unico”.

Più salotto che ristorante

Dopo aver vestito i panni del giudice di talent, ora Cracco prova a indossare quelli di colui che catalizza attorno ai suoi locali i nuovi fermenti della città: “Non parliamo più di un ristorante nudo e crudo, ma della capacità di accogliere un gran numero di persone in un salotto privilegiato della città”.

Perché Milano?

Perché è cambiata, cambiata davvero. “Quando sono arrivato nel 99 mi davano del cretino, con questo ristorante giù da basso. Ma dove vuoi andare?

[Cracco lascia via Hugo e si trasferisce in Galleria per un milione di euro]

Adesso Milano è diventata la città più ambita: sono cambiate anche le abitudini, non solo la città. Sta diventando la Parigi d’Italia, vuoi vedere che ci ho visto giusto? È arrivato Niko Romito, sta per farlo anche Heinz Beck…”.

[Crediti | Identità Golose, Gambero Rosso. Immagine di Carlo Cracco: studio fotografico Brambilla – Serrani per Identità Golose]