Italo Americano: inevitabilmente, il primo ristorante italiano per nudisti

L'Italo Americano, ristorante di Chef Romeo, si prepara ad essere esclusivamente per naturisti una volta a settimana. E' il primo caso in Italia e si presenta come progetto più ardito dell'inglese The Bunyadi, che ha fatto parlare molto nei mesi scorsi.

Italo Americano: inevitabilmente, il primo ristorante italiano per nudisti

Nei giorni scorsi, ricevuta la cartella stampa che annunciava l’Italo Americano, primo ristorante per nudisti d’Italia, piena di inviti espliciti e grossolani tipo: “Andiamo a cena e spogliamoci“, non gli abbiamo dato credito.

Soprattutto per lo stile di comunicazione molto distante da quello raffinato e coinvolgente che ha fruttato 40.000 prenotazioni prima dell’apertura a The Bunyadi.

Tutto nel primo ristorante per nudisti aperto a Londra nel mese di giugno parlava di un ritorno al passato, allo si stava meglio quando si stava peggio. Dal nome che in hindy significa “naturale”, alla curiosa ambientazione: tavoli in legno, piatti di argilla, niente mezzi dell’era moderna, niente telefoni ma nemmeno luci elettriche nel locale, nulla che possa farvi ricordare di essere nell’epoca 2.0.

Sì certo, la faccenda puzza di astuta questione di marketing, alla fine anche The Bunyadi vuole dirottarci verso un semplice e banale voyeurismo. Ma almeno sa come farlo.

Così non ci era sembrato per l’Italo Americano, che invece ha debitamente impressionato Repubblica e Corriere.

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Conosciamo meglio allora questo il ristorante che per primo importa in Italia la moda di mangiare nudi.

Nel menu durante la settimana trovate hamburger e varie specialità della cucina americana, ma ogni venerdì sera – a partire dal prossimo, 15 luglio – il locale di via San Clemente a Cerro Maggiore, nel Milanese, diventa la casa dei naturisti (ma senza il patrocinio di Anita l’associazione italiana): luci soffuse e candele, si cena completamente nudi dalle 20 in poi e dopo si balla anche, accompagnati da musica dal vivo, liberi di mostrarsi.

Ma sia chiaro, comunica lesto Romeo, il proprietario: “rispettiamo la legge regionale che in Lombardia regola la pratica del nudimo e non c’è assolutamente nulla di sconveniente o pruriginoso”.

Certo, come no!

Ma come funziona questa serata del venerdì che, in base a come andranno le prenotazioni —già aperte su Groupon— potrebbe moltiplicarsi o ridursi a una al mese?

Non sono cene per scambisti. Niente sesso nel locale. E niente cellulari, come suggeriscono tendenze più recenti del bon ton, perché le fotocamere non sono certo le benvenute. Si arriva vestiti, ci si spoglia (a The Bunyadi il nudo integrale è solo una tra le opzioni) e ci si siede a tavola. Sono consentite pochette con gli effetti personali e, per ovvi motivi igienici, asciugamani o teli su cui sedersi.

Nel dettaglio, il titolare, che si è informato sul successo di The Bunyadi leggendo Dissapore, precisa come intende tenere lontani voyeur e curiosi. “Accoglieremo un single ogni cinque coppie, pagheranno 100 euro a testa, ma 50 se esibiranno la tessera di Anita.

Per le coppie invece il costo della serata è di 50 euro a testa (79 euro su Groupon con due drink inclusi), con un dieci per cento di sconto se in possesso della tessera dell’associazione naturisti”.

E come da copione siamo alla inevitabile domanda finale: cenereste nudi all’Italo Americano?

[Crediti | Link: Dissapore, Repubblica, Corriere.it]