Il Buonappetito: A Torino apre EDIT, l’arrosto sotto lo smoke

A Torino apre Edit, polo gastronomico il cui nome sta per Eat, Drink, Innovate Together. 2400 metri quadri su due piani voluti dall'ex banchiere Marco Brignone con caffè, birreria, pub, cocktail bar e ristorante. Ci sono Pietro Leemann, Renato Bosco e i fratelli Costardi

Il Buonappetito: A Torino apre EDIT, l’arrosto sotto lo smoke

Oggi sono stato alla presentazione di EDIT, il nuovo polo gastronomico di Torino che apre domani.

EDIT sta per Eat, Drink, Innovate Together e su Dissapore altri saranno più analitici, quindi mi limito a riassumere velocemente un po’ di informazioni:

sono 2400 metri quadri su due piani recuperati da una struttura industriale nella parte nord della città; in questi l’ex banchiere Marco Brignone ha creato un centro di golosità.

Niente vendita stile Eataly, solo somministrazione in cinque aree. Bakery Cafè, Brewery, Pub, Cocktail Bar, Restaurant & Kitchens (non vogliatemene: si chiamano così, in inglese).

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Alla barra di comando di questi spazi, tanti nomi famosi della cucina italiana: la consulenza è di Paolo Vizzari, i piatti vegetariani li ha pensati Pietro Leemann, i lievitati Renato Bosco, la mixology il locale torinese Barz8, il caffè Lavazza, il ristorante i Costardi Bros che –e questa è la notizia nella notizia– finalmente scendono dal vercellese a Torino, dove ci saranno praticamente sempre, a turno (vantaggio di essere fratelli).

Insomma, come si ama dire: eccellenze.

Tutta la presentazione odierna è stata un susseguirsi di “sogno”, “mission”, “start-up”, “coworking”, “sharing economy”, “vision” e la cosa mi stava un po’ frastornando.

Finché sono arrivato di fronte al banco dove Manuel Costardi stava riempiendo i loro celebri barattoli con il loro celebre risotto. Bene: Manuel stava “impattando” alla velocità della luce.

Ed era stanco. E sudato. E affaticato. E impegnato. E concentrato. E se ne strabatteva dei tanti flash che lo stavano immortalando nel gesto.

Questa scena mi ha riappacificato: tutto è tornato al proprio posto. La comunicazione ci vuole, per carità, ché fa girare il mondo, ma la realtà che conta è questa: di là un cuoco bravo che si fa il mazzo; in mezzo un piatto golosissimo ed eseguito alla perfezione; di qua un cliente felice che non vede l’ora di goderselo.

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Quel cliente ero io, e mi sono goduto il risotto parecchio. Parecchio parecchio.

Un grandissimo in bocca al lupo a EDIT, un gran bell’arrosto, affumicato quanto serve.