Lo avessero chiesto a noi, o a voi che Dissapore lo leggete, avremmo risposto senza esistazioni che le recensioni false sono un reato. Tanto più se diffuse su piattaforme popolari come TripAdvisor.
Invece c’è voluta una sentenza del tribunale penale di Lecce, arrivata ieri e che i giornali si affrettano a definire “storica”, per stabilirlo a termine di legge
Il caso riguarda la vendita dei famigerati pacchetti di recensioni fasulle su hotel e ristoranti italiani, che Dissapore denuncia addirittura dal 2012, questa volta da parte di PromoSalento.
[Se TripAdvisor è il più grande sito di viaggi sul web, io sono Lady Gaga]
[Se imbrogliare è peccato lo è anche farsi imbrogliare da TripAdvisor Success]
Il proprietario è stato condannato a 9 mesi di carcere e al pagamento di 8mila euro, per spese e danni. È la prima volta che la truffa delle recensioni false porta qualcuno in carcere.
A differenza di quanto accadeva un tempo, quando TripAdvisor smentiva ogni addebito arroccandosi sulla difensiva, sembra che questa volta il portale di recensioni si sia costituito parte civile nel processo, fornendo agli inquirenti le prove delle false recensioni.
Se siete curiosi di sapere come hanno lavorato i tecnici di TripAdvisor ecco la risposta:
“Identificate a rimosse le false recensioni, abbiamo inviato una segnalazione alle strutture coinvolte, penalizzandole e declassandole. Quando ci siamo accorti che alcune recensioni sospette non accennavano a diminuire, abbiamo applicato un bollino rosso per informare i viaggitori del tentativo di manipolazione delle recensioni”.
[Crediti | La Stampa]