Com’è il nuovo Eataly Trieste

Ha aperto a Trieste quello che Oscar Farinetti ha definito il "negozio più a Est d'Italia". Ecco le prime foto e una presentazione di Eataly Trieste

Com’è il nuovo Eataly Trieste

E ora, Eataly è arrivata anche a Trieste. Nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia ha aperto da pochi giorni “il negozio Eataly più a Est d’Italia”, ampiamente ispirato nella sua realizzazione dai venti che in questa regione soffiano impetuosi.

Il nuovo punto vendita è stato ricavato dall’Antico Magazzino Vini, edificio storico con suggestivo affaccio sul Porto, costruito nel 1902 per lo stoccaggio delle botti in arrivo dall’Istria e dalla Dalmazia.

Interamente costruito in pietra e legno, oggi è stato recuperato dall’architetto fiorentino Marco Casamonti, che ne ha ricavato, all’interno, un ulteriore edificio indipendente rivestito con muri in pietra d’Istria intervallati da ampie vetrate, da cui si può godere il panorama del golfo e del porto di Trieste.

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Trieste, da alcuni anni si è affrancata dall’immagine austera di reminiscenza asburgica per diventare una cittadina dinamica, nonché una delle mete turistiche più ambite, come testimonia il fiorire di nuovi locali e interessanti punti di aggregazione.

La nuova apertura di Eataly nella città giuliana è un altro esempio di questo costante processo di ammodernamento.

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A parte il parcheggio sotterraneo, Eataly Trieste si sviluppa su tre piani.

Al primo piano si trovano un’aula didattica dove tenere eventi, incontri,  corsi e degustazioni aperti al pubblico, nonché una cantina con oltre 1000 etichette  diverse che dà ampio spazio ai produttori del “Collio ” italiano e della “Brda” slovena.

Interessanti gli “orange wines” –vini da uve bianche a macerazione prolungata– provenienti dai Paesi mitteleuropei. L’offerta è completata da un’ampia scelta di birre, anche di produzione artigianale.

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Al piano terra si trova il cuore del nuovo negozio, vale a dire “la piazza”, dove si affacciano quattro spazi adatti a ogni momento della giornata.

La Panetteria propone un’ ampia scelta di pani e pizze prodotti grazie alla collaborazione con Mulino Marino, tutti caratterizzati da una particolare cura nella lavorazione a base di alte idratazioni e lunghe lievitazioni.

Ci sono poi Gelateria, Pasticceria e il wine-bar “Pane & Vino”.

Sempre a pian terreno trovano spazio i reparti dedicati alla pasta, alla frutta, alle verdure, ai libri e anche una pescheria- gastronomia, “La Barcaccia”, che ha spostato la sua sede dal territorio cittadino al nuovo punto vendita.

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E nella città del caffè per antonomasia, non poteva mancare una caffetteria Illy –tra gli artefici del progetto del nuovo punto vendita–  che propone anche prodotti Agrimontana e il cioccolato Domori.

Presente anche uno spazio dedicato alla pasticceria fresca non solo con i prodotti di Luca Montersino ma anche quelli di Maritani, pasticceria artigianale con sede a Staranzano (Gorizia), molto nota nella regione, che ha anche preparato il dolce per l’inaugurazione del nuovo punto vendita.

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Attraverso le scale mobili, si accede al secondo piano.

Qui si trovano i prodotti confezionati, i salumi e i formaggi, la macelleria e l’Osteria del Vento, un ristorante dove tra fritto di pesce, antipasti di carne cruda e studel di mele si può gustare la pizza dell’executive chef Enrico Panero, preparata con e le farine del Mulino Marino e farcita con gli “alti cibi” di Eataly.

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I dipendenti del nuovo punto vendita sono 85, i ricavi previsti sono compresi tra 8 e 10 milioni l’anno, per un punto vendita, il 34mo nel mondo, che oltre alla pregevole ristrutturazione dell’Antico Magazzino Vini è arredato inoltre con quattro installazioni di Sergio Staino.

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Durante l’inaugurazione del nuovo punto vendita abbiamo assistito alla presentazione della macelleria, con ampio spazio per la carne de La Granda e inevitabile celebrazione della razza Fassona piemontese.

Il Presidio Slow Food sembra orami aver preso il sopravvento, almeno nell’immaginario collettivo, su tutte le altre pur pregevoli razze bovine autoctone presenti sul territorio nazionale.

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In effetti l’attenzione verso il Piemonte e i suoi prodotti si avverte anche qui, nel punto vendita “più a Est d’Italia”, nonostante la politica dichiarata da Eataly sia sempre stata quella di dare spazio alle realtà e a i produttori locali.

Così come avrebbero potuto trovare maggiore spazio le etichette di birre artigianali regionali, presenti solamente in numero di tre –Foglie d’Erba, la cittadina Cittavecchia e Gjulia– mentre ampio spazio trova l’olio, con marchi provenienti da tutta l’Istria.

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A inaugurare il nuovo punto vendita triestino è stato naturalmente Oscar Farinetti, insieme al responsabile dello store Antonio De Paolo e al presidente Andrea Guerra, che ha raccontato di come il nuovo Eataly abbia l’ambizione di diventare un punto vendita “transfrontaliero”, con una buona parte –il 25 per cento circa– di prodotti locali, ma anche con ampi spazi dedicati a laboratori ed eventi, così come accade negli altri negozi Eataly in Italia e nel mondo.

E ora, la parola passa ai triestini: gente solida, concreta ma anche amante del buon cibo e della buona tavola. Saranno loro a decidere se il nuovo punto vendita sarà o meno tra i più amati, frequentati e redditizi di Eataly.

[Crediti | Immagini: Andrea Soban]