Panettone e Rive di Valdobbiadene Superiore DOCG: oltre gli abbinamenti possibili

Le Rive incontrano il panettone artigianale e le sue declinazioni, per comprendere e condividere la complessità degli abbinamenti tra il grande lievitato delle Feste e le sottozone della denominazione del Conegliano Valdobbiadene Docg.

Panettone e Rive di Valdobbiadene Superiore DOCG: oltre gli abbinamenti possibili

Microzone di grande distinzione nonché menzioni aggiuntive della DOCG Valdobbiadene, le “Rive” sono i fianchi scoscesi delle colline che caratterizzano l’area del Prosecco Superiore, nonché emblema di come la denominazione possa farsi composita ed espressiva. Con le loro nette differenze, le Rive marcano i caratteri unici di piccoli appezzamenti di terreno assai limitrofi, contrassegnando “I Valdobbiadene”, rigorosamente al plurale. Da questo presupposto partiamo per illustrare gli abbinamenti tra Rive e panettoni insieme a Val d’Oca, sponsor della classifica di Dissapore dedicata al grande lievitato artigianale.

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Linee guida, più che altro, da usarsi come vademecum per sbizzarrirsi durante le Feste (e oltre, complice la destagionalizzazione del dolce natalizio e del suo cugino pandoro).

Rive di San Pietro di Barbozza e Panettone (o pandoro) classico

Escursioni termiche rilevanti ed esposizione a Sud per questa Riva dal residuo zuccherino medio (intorno ai 10 grammi per litro), caratterizzata da fiori bianchi, lemongrass e mela verde. Una leggera acidità, coadivuata da frutta fresca e lieve sapidità in chiusura, che ben accompagna i classici contemporanei artigianali: ovvero panettoni e pandori da lievitisti odierni, quelli messi in luce dalle classifiche di Dissapore, che prediligono un minor apporto di zucchero a favore di complessità aromatiche.

Il burro, protagonista assoluto del lievitato natalizio, si alternerà al “brut” Rive di San Pietro di Barbozza agilmente.

Rive di Colbertaldo e panettone al cioccolato

Il “dolce” al dolce, persevera il saggio. Così “la Riva” dal residuo zuccherino più elevato (tra i 15 e i 17 grammi per litro), che Val d’Oca normalmente suggerisce di abbinare a carni bianche e frutti di mare, si accompagna perfettamente con i lievitati creativi in versione zuccherosa e  i pandori affiancati da creme e zabaione.

Le pesche mature e miele d’acacia che emergono dal bicchiere dell’extra dry Rive di Colbertaldo DOCG sosterranno senza dubbio il classico panettone al cioccolato così come l’alternativa neo-classica con farcitura di pistacchio, la chantilly aggiunta al momento e ogni candito aggiuntivo voglia aggiungere dolcezza al palato.

Rive di Santo Stefano e panettone gastronomico

Se per panettone gastronomico non intendiamo il club sandwich – ovvero il pandorone intervallato da prosciutto e formaggio, ricchi premi e cotillon cui siamo soliti associare l’espressione – bensì il lievitato in versione salata, allora l’etichetta Santo Stefano Valdobbiadene Superiore fa al caso nostro. Agrumi, fiori bianchi e mela verde connotano un Prosecco DOCG dal residuo zuccherino minimo (2 grammi per litro all’incirca), assicurandoci ogni associazione palatale plausibile con il sapido, l’umami e perché no, l’amaro.

Quindi possiamo sbizzarrirci con olive, pomodori confit, piccantezze legate agli oli extra-vergini, ma anche potente note amaricanti come nel caso da noi proposto: il Panettone Amaro tutto rabarbaro, china, genziana e pompelmo di Ciacco.