Ling’s Ravioleria Migrante a Bologna, recensione: le culture si mescolano dentro un raviolo

Gusti ibridi e interessanti prestiti culinari per Ling's Ravioleria Migrante, posticino fuori dagli schemi di Bologna. La nostra recensione.

Ling’s Ravioleria Migrante a Bologna, recensione: le culture si mescolano dentro un raviolo

Fuori dalla cerchia dei viali di Bologna, in quartiere Mazzini, si trova Ling’s Ravioleria Migrante, piccolo ristorante aperto con un certo coraggio nell’agosto del 2021. La zona non è di passaggio, né di passeggio, ma da qualche tempo si sta popolando di piccoli locali che hanno vivacizzato il panorama occupato unicamente dalle banali pizzerie bolognesi.

Una prima periferia che non sembra particolarmente strategica, ma per qualche motivo è stata scelta anche come sede di Fourghetti, l’ambizioso progetto di Bruno Barbieri ora nelle mani del giovane Erik Lavacchielli.

Tornando a Ling’s, il titolo di “ravioleria migrante” è più che adeguato, visto che non presenta i piatti della tradizione cinese puri e semplici, ma gioca su commistioni di ingredienti, ibridazioni di ricette e interessanti scambi genetici tra differenti culture gastronomiche.


Il destino della commistione proviene anche dai due giovani proprietari: lui francese e lei cinese di origine, ambedue trapiantati in italia da molti anni, interpretano con grande libertà le cucine d’origine e la commistione con la gastronomia bolognese.
Basta aprire il menu per capire che l’intenzione è quella di dare una nuova forma e originali sapori alle materie prime d’eccellenza del territorio come la carne di mora romagnola di Zivieri o i gamberi dell’adriatico della pescheria Brunelli.


I ravioli non deludono: buoni i “classici dei classici” con mora romagnola, cavolo, cipollotto e zenzero che ricalcano da vicino le note orientali a cui si ispirano e ottimi i “veggie” con tofu, cavolo, zucchine e nocciole delle langhe, una vera sorpresa per la pienezza di sapore che a volte viene sacrificata sull’altare del vegetarianesimo. I ravioli non sono solo cotti al vapore, ma fanno un passaggio in padella (tipo i gyoza, per intenderci) che ne esalta ulteriormente profumi e consistenza.

Nonostante il nome, alla ravioleria Ling’s l’offerta è più ampia rispetto alla pasta cinese ripiena, per cui si possono assaggiare interessanti köfte ispirate alla cucina palestinese composte di tofu e melanzane, con uno spiccato profumo di menta e servite con yogurt colato, pomodori, pesca noce e cetrioli su un letto di riso; la zuppa di miso, che consiglio solo ai veri appassionati di questo genere di piatto, e strepitose costolette di maiale cotte a bassa temperatura in salsa di soia e sangiovese con una stupenda caramellatura superficiale.


Per chiudere, in menu ci sono un paio di scelte di dessert e devo dire che il flan proposto poteva risultare esageratamente dolce e stucchevole per i persistenti profumi di cocco e vaniglia, ma viene bilanciato alla perfezione dal sapore asprigno del coulis di albicocche: ulteriore conferma della capacità in cucina di indovinare gli abbinamenti.

Per accompagnare la cena la carta prevede una discreta scelta di birre artigianali e interessanti infusi e tè, anche estratti a freddo.
Al di là della cura per il cibo, si rileva solo qualche incertezza nel servizio, probabilmente data dall’inesperienza, ma niente che non si possa perdonare facilmente.

Opinione

ristoranti

Questa giovane ravioleria convince per la capacità di trovare un bilanciamento tra tradizioni culinarie molto distanti con sapori complessi, ma ben abbinati e anche per la discreta scelta di piatti vegetariani.

PRO

  • Ravioli dai gusti interessanti e materie prime d'eccellenza
  • Da provare anche i piatti extra oltre ai ravioli

CONTRO

  • Servizio a volte un po' indeciso
VOTO DISSAPORE: 7.5 / 10
Voto utenti
Ling’s Ravioleria Migrante
Ling’s Ravioleria Migrante
Via Leandro Alberti, 34/2c, 40137 Bologna, BO, Italia