
Innanzitutto: ci mettiamo d’accordo una volta per tutte su come vanno chiamati questi chef senza ristorante? Vi va bene Tv chef? Preferite Star chef o Power chef?
E se rinunciassimo alla sintesi optando per “Toy boy della tavola televisiva“? Scusate è perfetto, calza a Chef Rubio, aderisce a Simone Rugiati e si confà pure ad Alessandro Borghese.
Che in un ristorante vero non ha mai investito (chi glielo fa fare del resto, nei panni di azienda “one-man-band” guadagna molto di più) ma è titolato per condurre 4 Ristoranti, da martedì 10 novembre in prima serata su Sky Uno.
Seconda stagione di un format che è piaciuto, tanto che Sky e Magnolia hanno prodotto 10 episodi nuovi, dove 4 ristoratori di una stessa area geografica si sfidano a suon di votazioni, ognuno valutando gli altri concorrenti. In palio ci sono 5 mila euro da reinvestire nei ristoranti, che non saranno eccellenti ma neanche da incubo.
MOMENTO CONFESSIONALE
Nei miei ricordi di cucina televisiva moderna Alessandro Borghese c’è sempre stato, e in effetti è così, faccione e chioma fluente imperversano sugli schermi dal 2004. L’Ost, Cortesie per gli ospiti, Chef per un giorno, e così via fino a 4 ristoranti.
Mi chiedo perché, voglio dire, se c’è una ragione vera. L’unica risposta che riesco a darmi è che piace. E’ vero, vedere la sua faccia in tv che fa quell’espressione da amicone a tutti i costi con chi non l’ha mai visto, trasforma qualcuno di noi nella persona che non vuole essere: livorosa, assetata di sangue e sputasentenze.
Ma piace a figlie e nonne, è educato, carino, moderatamente simpatico. Il bravo ragazzo da far conoscere a mammà. E pazienza se ogni tanto ammicca, gigioneggia o sembra seguire un copione troppo pettinato.
[Fine momento confessionale]
E piace anche l’avvio della seconda stagione di 4 Ristoranti nonostante l’effetto deja vu. Tutto è rimasto uguale: struttura, regolamento, chioma e faccione del protagonista.
Però i ristoratori risultano vivaci, imprenditori motivati e appassionati. I piatti dei loro menu sono tradizionali o rivisitati con prudenza, gli impiattamenti senza troppi svolazzi. I locali somigliano a quelli che frequentiamo nella vita di tutti i giorni: modesti, eccessivi, belli o insignificanti ma comunque veri.
Il programma, ritmato, senza particolari inserimenti di fiction, ha il merito di non esagerare con i buoni sentimenti e costringe anche chi prova un’innata antipatia nei confronti del “Toy boy della tavola televisiva” (allora, siamo d’accordo?), motivata più che altro dal suo essere Alessandro Borghese, a rivedere la sua posizione.
Pur se con notevole sforzo.
[Crediti | Link: Dissapore]
A me il programma piace, carino, distensivo, ti fai un giretto a mettere il naso in locali in giro per l’Italia e dici: “qui ci andrei proprio!” o “qui manco se mi pagano”. Borghese è un piacione ma non mi infastidisce più di tanto.
Più che “Toy boy della tavola televisiva” io lo definirei una “starlette gastronomica”… (cit.)
Più che cuoco senza ristorante, direi cuoco senza shampoo
@roberto e @luca, io certi commenti li evito, proprio nel caso specifico, poiché il giovIn scièf e i suoi famigli tengono la querela facile. Non mi è noto se a sia a causa di coda di paglia o esorbitante permalosità.
Certo non sarebbe giusto che questo onorevole sito dovesse ricevere l’inutile lettera di un legale ‘per le irriguardose espressioni riservate al mio assistito’
Io con questo programma l’ho rivalutato. E comunque noi accettiamo di buon grado le critiche gastronomiche di Bastianich che a casa mangia panini con burro d’arachidi e stendiamo tappeti a Bruno Barbieri che non cucina dalla notte dei tempi. La tv e’ finta e ci piace anche per questo.
Pessimo. Sky incomprensibile a insistere nel riproporre questo mezzo flop, oltre che un personaggio artefatto come pochi.
A me Borghese piace proprio perchè non si prende sul serio come tutti gli chef stellati.
E in fondo me ne frega poco se ha il ristorante o no: che c’entra? E’ come se Cattelan o Carl Conti dovessero saper cantare per presentare i cantanti, che boiata è?
Programma molto carino indipendentemente dal conduttore. Chi parla di flop li ha visti i dati? Quanto ha fatto?
Io trovo interessanti i ristoratori che di volta in volta partecipano. Secondo me programmi come questo, molto più di “Cucine da incubo”, aiutano noi profani a capire il lavoro e spesso la passione che c’è dietro ad un ristorante.
Borghese non sarà uno chef stellato e sarà anche uno un po’ piacione, ma in televisione lo preferisco ad altri Chef ( con la “F” maiuscola) soprattutto giovani, che trasudano tonnellate di boria e presunzione da tutti i pori.
Proprio non mi piace, lo ritengo un personaggio sopravvalutato
mica tanto toy, i prossimi sono 40… a me invece piace proprio, alla mano e tranquillo, delizioso in masterchef junior.
tanto accanimento lo trovo sinceramenteeccessivo e fuori luogo.