4 Ristoranti in Valle d’Aosta: le nostre pagelle

Le nostre pagelle ai 4 Ristoranti della Valle d'Aosta (o meglio, alla performance televisiva dei 4 ristoratori) protagonisti della seconda puntata programma di Sky Uno, edizione 2020, e ad Alessandro Borghese, per le loro performance.

4 Ristoranti in Valle d’Aosta: le nostre pagelle

Quelli come me non avevano mica bisogno del lockdown per rimanersene accucciati sul divano sera dopo sera a fare il pieno di programmi (più o meno riusciti) sulla cucina. Messo a nanna Masterchef, il re dei kitchen show televisivi, ora mi resta il principino, impersonificato alla grande da Alessandro Borghese e dal 4 Ristoranti di Sky Uno.

Programma che ho sempre adorato, in tutta la sua dimostrazione dell’animo umano: presumiamo che sia da Quattro Ristoranti che Paolo Genovese ha tratto ispirazione per la trama del suo fortunatissimo film “Perfetti Sconosciuti”. Si inizia intorno a un tavolo tutti amici, tutte strette di mano, complimenti e sorrisoni, per poi rivelare la propria vera natura solo al momento dell’alzata della cloche (o della lettura pubblica del telefonino), con un Alessandro Borghese che diabolicamente sorride prima di rimettere a posto i torti subiti dai ristoratori, con il suo voto che può ribaltare le sorti del mondo manco fosse il vaccino per il Coronavirus.

Che poi questa onnipotenza di Borghese non l’ho mica mai tanto digerita, anche se alla fine mi sono trovata sempre d’accordo con lui (pur dovendo fare un fermo immagine per vedere i suoi voti, e qui mi appello agli autori perché gli diano l’importanza che meritano, cavolo, senza farli scorrere alla velocità della luce). Qui, a dare i voti, siamo sempre stati noi, e se Alessandro Borghese ha qualcosa da ridire in merito può citofonare alla voce Antonino Cannavacciuolo, che ha preso e portato a casa con eleganza le nostre impietose pagelle di Masterchef.

Quattro ristoratori, un conduttore, una sola pagella da tenere in considerazione: la nostra. Che ne siamo abbastanza certi, ribalterà il risultato.

La puntata di questa sera ha provato a eleggere il miglior ristorante in Alta Quota della Valle d’Aosta. Noi proviamo invece a eleggere la migliore performance televisiva (compresa quella del tele-chef) perché teniamo come grande convinzione che giudicare una cucina senza averla assaggiata sia fondamentalmente una cretinata. In gara Corinne, Davide, Anna ed Ephrem. Vediamo come è andata con le nostre pagelle.

Corinne, Campo Base di Champoluc

quattro ristoranti

Cosa ci fa una vegetariana orientaleggiante dall’aria zen in una baita della Val d’Aosta? Ma certo, propone una cucina “valdostrana”, metà tibetana e metà tradizionale. A sentirla così, suonerebbe come un disastro. E, sebbene gli altri ristoratori apprezzino tantissimo quest’angolo di Himalaya in Valle, a nostro parere non aiutano l’atmosfera né il menu plastificato simil fast food né l’hamburger vegano. In quota. In Valle d’Aosta. Vostro onore, non abbiamo nient’altro da aggiungere.

Vince la puntata per Borghese&co, ma il nostro preferito è un altro.

Voto: 6 e 1/2

Davide, Novez di Champoluc

quattro ristoranti

Look scapestrato, con quel ricciolino indomito lì, Davide a sopresa propone una location ultra chic, minimal ed elegante. Il corrispondente delle tanto amate “osterie moderne”, ma in quota. Ecco, una baita moderna, se qualcuno avesse mai sentito il bisogno di riammodernare le baite. Perché il bello delle baite, probabilmente, è che fuori fa freddo, e l’ambiente tutto legni e cianfrusaglie un po’ scalda. Ecco, il locale di Davide è indubbiamente molto bello, ma un filo freddo per essere in quota. Detto ciò, ci sembra un grande posto, con grandi piatti e grandi presentazioni, che paiono anche di sostanza.

4 ristoranti Alessandro Borghese; Valle d'Aosta

VOTO: 7

Anna, Chiecco di Courmayeur

Posto molto personale e caloroso, c’è chi dice un po’ troppo “Couvmayeuv” e chi dice “per niente Courmayeur”: mha. Un fuori menu scritto a mano sulla lavagnetta più lungo di quello cartaceo e una performance della proprietaria un filo ingombrante: “non sembra di stare al ristorante, ma a teatro” dice Alessandro, nell’unico “freeze” della puntata. Eppure Anna nei voti non è per nulla esuberante come è nel suo locale: lei è la regina dell’equilibrio, del 6, perché “c’erano delle cose buonissime, e altre che non mi hanno stupito”. E noi facciamo che ricambiarla. Anche perché quel che più ci lascia perplessi sono le capesante, tipico piatto d’alta quota, che in effetti sono oggetto di discussione. Non abbastanza, a parer nostro.

VOTO: 6

Ephrem, La Grolla di Courmayeur

quattro ristoranti

Ephrem non è solo il proprietario di un posto bellissimo, con una vista pazzesca sulle montagne. Ephrem è anche l’unico, in questa puntata ambientata in Val d’Aosta, che pare un vero Valdostano. Il suo locale si raggiunge con un gatto delle nevi (compreso nel prezzo del menu), e niente, ogni giudizio è superfluo, perché da quando lo scopriamo in poi riusciamo solo a pensare che vogliamo andarci immediatamente, e poi tornare giù guidando il gatto delle nevi dopo aver bevuto una grolla. Non solo Ephrem è il più valdostano di tutti, ma lo è anche la sua cucina, e non capiamo perché non abbia vinto lui, se il contesto della puntata era esattamente quello di conoscere il territorio. Forse, a guardare i piatti, vien da pensare che ogni tanto avessero un aspetto un po’ turistico, ma a Ephrem e al suo gatto delle nevi vogliamo perdonare tutto. Anche perché adoriamo il suo approccio nei confronti degli altri ristoranti, dove fatica a condividere con i commensali perché vorrebbe sempre finire tutto. O quasi: sull’hamburger vegano lui, valdostano DOC, proprio non ce la fa, e si lascia andare a un “mamma mia”.

Voto: 7 e 1/2

Alessandro Borghese

Alessandro Borghese quattro ristoranti

Siamo del tutto certi che l’idea di fare una puntata ad alta quota sia stata proprio sua, di Alessandro Borghese, che non vedeva l’ora di sfoggiare i suoi occhiali a specchio e il suo cappellino da supergiovane (look promosso, per quel che conta). Ammiccante, con la risatina pronta al momento giusto, e il freeze quando è l’ora di criticare (ché criticare ad alta voce sarebbe così poco elegante): Alessandro Borghese ormai veste talmente bene i panni di se stesso da essere al di sopra di ogni giudizio. Certo, a noi che siamo dissaporiani, piace quando è più macchievellico, ma non si può dire che il suo lavoro non lo sappia fare. Non a caso, fa esattamente quel che ci si aspetta da lui ribaltando il risultato e premiando la zuppa di castagne di Corinne, che a sentire gli altri ristoratori pareva ‘na mezza schifezza (e invece, guarda un po’, quei cattivelli mentivano).

Voto: 7

Puntata

4 ristoranti Alessandro Borghese; Valle d'Aosta

 

Una puntata un po’ noiosa, per la verità, e non c’entra (credo) il fatto che io sia una da mare e non da montagna (seppur figlia di Valdostano). Il fatto è che noi adoriamo quando i ristoratori vanno nel pallone, e quando si tirano le pugnalate nella schiena. Stavolta, l’unico scivolone è una forchetta non cambiata, e non c’è stato nemmeno nessuno che abbia voluto replicare ai voti altrui. Un volemose bene generale, ma – bisogna dirlo – con sorpresa finale: come già succedeva a ogni puntata di Masterchef, anche questa scommessa l’avremmo rovinosamente persa.

Voto: 6