Masterchef Italia: i TOP e i FLOP della puntata di Natale

Prima puntata per la nuova edizione di Masterchef Italia: ecco tutto quello che ci è piaciuto, e quello che ci è piaciuto meno, baffetti di Bruno Barbieri compresi.

Masterchef Italia: i TOP e i FLOP della puntata di Natale

Ci sono voluti solo quindici anni, ma alla fine ho capito perché la prima puntata di Masterchef Italia va in onda proprio la sera di Natale: è lì, impressa sullo schermo della tv, per ricordarti che la carrellata di antipasti e torte salate che hai preparato credendoti Antonino Cannavacciuolo in realtà, pure se nessuno te lo dice, era molto ma molto più simile al pesce rigirato che è costato l’eliminazione a Giuliana.

E dunque, mentre siete lì a mentire a voi stessi ripetendovi che stasera e domani non mangerete più nulla, ecco che noi arriviamo con il nostro regalo di Natale, i nostri TOP e FLOP della puntata, puntuali come la zia che si presenta a cena un’ora prima del dovuto, quando ancora sei in mutande e stai rigirando il piatto del pesce al contrario cercando di salvare il salvabile. Ciao Giuliana, sei tutti noi e i nostri tentativi di non impiattare delle schifezze immonde senza riuscirci. Una bella spolverata di zucchero a velo secondo me e passava la paura, ricordatelo la prossima volta, o suggeriscilo a Georgina, che ho come la sensazione che ti raggiungerà presto, in questa Masterclass che è stata messa in pesantissima crisi da una lasagna, uno scialatiello ai frutti di mare e un filetto di pesce con le patate bollite.

Me cojoni, abbiamo a che fare con dei fenomeni mi sa.

TOP

Olè

Masterchef barbieri
Raga, Bruno Barbieri con i baffetti da Zorro è la botta di novità che mancava alla serata di Natale, più inaspettata e sorprendente del silenzio dopo l’uscita del primo numero della tombola senza nessuno che dica “ambo!”.

Non scherziamo sugli antipasti

A ‘sto punto, se puntata natalizia deve essere, puntata natalizia sia. E allora facciamola più verosimile, no? Antipasti sì, ma una carrellata.

Iolanda

Simpatica eh Iolanda, che canta come me al karaoke la sera di Natale, ed è esattamente molesta allo stesso modo. Ui ua de uoo ui ua de children.

Non bere troppo mi raccomando la sera di Natale. IO:

FLOP

I “Lo sapevate che” di Matteo R.

Ho come la sensazione che i momenti Piero Angela firmati da Matteo R. non siano finiti qua, e dopo averci spiegato come la patata un tempo fosse considerata tossica continuerà raccontandoci molti, molti altri aneddoti non richiesti. Che bello.

Il mio entusiasmo all’idea di ascoltare altri aneddoti sulle patate

L’entusiasmo con cui apparecchierò domani il quarto pranzo preparato con gli avanzi

Matteo L.

Ci voleva, in effetti, una pianta ornamentale nella Masterclass. Che poi, mi sta pure simpatico, visto che è esattamente lo stesso ruolo che ho io nella mia squadra di Beach volley.

Matteo C.

In mezzo a un’inverosimile sovrannumero di Matteo (eppure tra Salvini e Renzi avrei pensato che il genere umano fosse stato scoraggiato a utilizzarlo come nome per i propri figli, e invece) Matteo C. viaggia con le stesse aspettative malriposte della lasagna di Giuliana che cuoce nel forno, ma ha la stessa dose di inspiegabile fiducia che ho io quando metto gli avanzi nel frigo prima di gettarli nella spazzatura, che a casa mia non si butta via niente che prima non abbia fatto un passaggio di un paio di giorni in un tapperware.

Matteo C.

Che ha addosso la lettera scarlatta di quello più bravo, chissà poi perché, il che significa che se farà un disastro dietro l’altro in tempo zero, garantito al limone. “Siamo molti allo stesso livello – dice – in questo momento io sto giù perché devo proprio sfondare”. No, Matteo, tu stai giù perché il tuo piatto della Mistery faceva schifo.

Iolanda


È talmente creativa e ha così tanta voglia di fare che all’invention test Ha preparato tre palle per gli chef e in più ha pure fatto due palle così a Dorella.

Edera

La sorte che tocca a tutti i possessori di un nome doppio in una classe è quella di vedersi affibiato un soprannome a caso pur di non fare confusione.

Lo stellato più storico d’Italia. Ah, no.

E comunque, per il 2026 vi auguro la stessa dose di culo che ha portato Masterchef ad Arnaldo Clinica Gastronomica.