10 buoni motivi per aspettare impazienti il nuovo Mercato di Mezzo a Bologna

10 buoni motivi per aspettare impazienti il nuovo Mercato di Mezzo a Bologna

La città lo sta aspettando e tutti pensano che sarà una bella cosa. Del resto, da sei anni i bolognesi erano orfani del loro mercato preferito nel ventre della città, chiuso senza via di scampo. Ma finalmente il 3 aprile a Bologna riaprirà il Mercato di Mezzo, ristrutturato, eatalyzzato, Baladinizzato, CoopAdriaticizzato, Mulinomarinizzato, in cui spiccano però anche nuove, originali e autoctone proposte che già solo sulla carta promettono bene.

Si respira una nuova aria in città.

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Di fritto.
Di pane fresco.
Di pesce.
Di dolci.

Dalle 9 alle 23.
Libertà è anche poter mangiare un cartoccio di pesce fritto alle 11 di mattina, o decidere di aver voglia di un centrifugato di carote alle 23 di sera. E saranno felici quei turisti (di cui Bologna è sempre più ricca) che cenano alle 17,30 o coloro che non hanno proprio niente in frigorifero per metter insieme un pasto e si immolano all’asporto o alla spesa dell’ultimo minuto.

Spesa di quartiere.
Spariti i negozi di generi alimentari (salvo considerare quelli che genericamente a Bologna vengono chiamati “dal pachistano”), il Mercato di Mezzo torna a essere il luogo dove fare la spesa in centro. Quella spesa “di quartiere” che fai un giorno sì e un giorno no; prendi poche cose (che poi non ti stanno in borsa), ma c’è tutto quel che serve: Coop Adriatica, fruttivendolo, pasticceria, fornaio, pescheria, salumificio, enoteca.

Non è la Boqueria, tantomeno il Chelsea Market.
Hanno detto che, con l’apertura del nuovo Mercato, Bologna sarà un po’ come Londra con il suo Covent Gardern, Barcellona con la sua Boqueria e come New York con il Chelsea Market. Esagerati – dico io – semmai il contrario: il Mercato di Mezzo (e le botteghe incastonate nelle vie lì intorno) c’è da secoli qua a Bologna.

Macelleria Zivieri + Quanto Basta = RoManzo.
Non sarà più necessario arrampicarsi fino a Monzuno per la propria dose settimanale di Carne Zivieri che al Mercato di Mezzo sarà interpretata da Fabio Fiore (chef del Quanto Basta, di cui vi avevo già raccontato qui) nel ristorante RoManzo (onore al copy!) che servirà spezzatini, salsicce, tagliate, polpette e pure il Qbab.

Gino Fabbri is inside!
Da quando ho letto sul Corriere di Bologna che al Centrale del Gusto (questo il nome del format di gelateria/pasticceria/bar con cui Gino Fabbri e Granarolo sbarcano al Mercato di Mezzo) ci saranno le brioche con mascarpone e ricotta, so di aver risolto il mio problema con le colazioni a Bologna (Per inciso, Dissapore ha giudicato la colazione nella sua pasticceria fuori Bologona, La Caramella, la migliore d’Italia).

Mercato di mezzo, esternoCom'è, come sarà, mercato di mezzo, bolognaPescheria Brunelli, mercato di mezzo, bolognaMercato di Mezzo a Bolognal mercato di mezzo nella mappa mitelli, bologna

Gli zuccherini montanari del Forno Calzolari.
Non avete mai assaggiato gli zuccherini montanari? Statene alla larga se non volete precipitare nell’abisso incontrollato della dipendenza. Oppure lasciate che vi uccidano. Direttamente da Monghidoro, il Forno Calzolari al Mercato di Mezzo avrà le fattezze di un angolo del pane dove comprare dolci e prodotti da forno, pane fresco compreso.

60 etichette di vino.
Arriva al Mercato di Mezzo anche l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna (che ha sede a Dozza), portando in dote 60 etichette tra cui Pignoletto, Sangiovese, Merlot, Albana, Burson, Lambrusco, Malavasia, Gutturnio, Pinot nero vinificato in bianco e vini biologici.

Pescato e mangiato.
La Pescheria del Pavaglione (a pochi passi) si sdoppia con un punto di ristorazione interno al Mercato con un forno e una friggitrice che da mattina a sera dispenserà cartocci e porzioni di pesce fritto, al forno, al vapore anche da asporto.

Fresco Senso (onore al copy/2).
La quota vegetariana è assicurata dal Consorzio ortofrutticolo Agribologna che spaccerà frullati, centrifugati, insalate e macedonie di materie prime appena raccolte (lavate e tagliate!).

Tranquilli, c’è anche Eataly e c’è Baladin e anche altri.
Gli chef Alberto Bettini (Amerigo) e Gianluca Esposito (Eataly Roma) firmeranno la formula della pizzeria al primo piano in cui si prevedono 10 tipi di pizze (forno a legna – lievito madre – farina di Mulino Marino) di cui sei classiche e sei emiliane con ingredienti locali. Anche Baladin sbarca a Bologna con le sue birre, hamburger di battuta di fassona de La Granda e panini gourmet. Io ve l’avevo detto che Bologna quest’anno non scherza.

[Crediti | Link e immagini: Resto del Carlino, Quotidiano nazionale, Dissapore]