Lo zucchero scade?

Lo zucchero scade?

Lo zucchero ha una data di scadenza? Prima o poi nella vita capiterà di farsi questa domanda. Lo zucchero scade? La risposta è: no, lo zucchero non scade. Se andate a prendere un pacchetto di zucchero, fra le diverse diciture che trovate nell’etichetta c’è questa: “Conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di calore. Lo zucchero non è soggetto ad un termine minimo di conservazione”. Tuttavia ci sono delle precisazioni da fare. Prima di tutto dobbiamo distinguere fra data di scadenza e termine minimo di conservazione. E poi bisogna vedere a quale tipo di zucchero ci riferiamo.

Differenza fra data di scadenza e termine minimo di conservazione

Con il termine di data di scadenza si indica la data entro la quale l’alimento è igienicamente ritenuto idoneo al consumo, ma solo se mantenuto nelle corrette condizioni di conservazione. La data di scadenza viene indicata sulle confezioni con la dicitura “da consumarsi entro”, seguito dalla data riportante giorno, mese e eventualmente l’anno. Oltre a questo, sulla confezione vengono indicate le condizioni idonee di conservazione e la temperatura entro la quale viene confermato tale periodo di validità. Se si supera tale data di scadenza, l’alimento diventa un pericolo per la salute per via della proliferazione batterica. In effetti, per legge, è vietata la vendita di prodotti con data di scadenza a partire dal giorno successivo a quello scritto sulla confezione. In generale trovate la data di scadenza su prodotti preconfezionati rapidamente deperibili come latte, formaggi freschi, pasta fresca, pesce e carni fresche.

Con la dicitura termine minimo di conservazione, invece, ci si riferisce a prodotti non rapidamente deperibili. La dicitura che troverete sulle confezioni in questo caso sarà “da consumarsi preferibilmente entro (data)”. Tale data indica il periodo entro il quale l’alimento mantiene le sue proprietà specifiche, sempre se viene conservato adeguatamente. La data può essere così composta:

  • giorno e mese: prodotti alimentari conservabili per meno di tre mesi
  • mese e anno: prodotti alimentari conservabili dai 3 ai 18 mesi
  • anno: prodotti alimentari conservabili per più di 18 mesi

La differenza fra le due diciture è rilevante. Se si supera la data di scadenza il prodotto non deve più essere consumato perché si ha una potenziale proliferazione batterica che creerebbe danni alla salute. Non c’è, invece, nessun divieto di non consumare l’alimento che abbia superato il tempo minimo di conservazione e questo perché tale termine non implica un problema per la sicurezza alimentare, ma si riferisce solamente alle caratteristiche organolettiche e di gradimento del prodotto in questione. Ovviamente più ci si allontana dal termine minimo di conservazione, più diminuirà la qualità del prodotto, ma senza che ci siano problemi di sicurezza alimentare.

Se volete ulteriori dettagli sulla differenza fra data di scadenza e termine minimo di conservazione, ne avevamo parlato in un apposito articolo.

Qual è la di scadenza dello zucchero?

Ma arriviamo al nostro zucchero. Come detto sopra, sulle stesse confezioni di zucchero c’è scritto che il prodotto non è soggetto a un termine minimo di conservazione. Il che vuol dire che lo zucchero, se conservato correttamente, non scade. Questo se però ci riferiamo allo zucchero normale. Lo zucchero gelificante e lo zucchero a velo, invece, hanno un termine minimo di conservazione.

Lo zucchero tradizionale non scade, anche perché non è un ambiente favorevole alla proliferazione batterica. Nello zucchero i batteri non si replicano e quindi mantiene sempre intatte le sue proprietà. Quello che può accadere, al massimo, se teniamo lo zucchero in un ambiente umido è che si indurisca un po’.

Quali sono gli alimenti che non scadono?

Ecco un elenco di alcuni alimenti che non scadono e non si deteriorano, a patto di conservarli a temperature e condizioni ideali (al massimo in alcuni troverete il termine minimo di conservazione):

  • riso
  • legumi secchi
  • miele
  • liquori
  • alcolici
  • sale
  • aceto di vino
  • cioccolato fondente
  • caffè

Per esempio, su caffè, cioccolato fondente, sale e aceto di vino non troverete neanche la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”.