Hangover: come rimediare alla sbronza senza che nessuno se ne accorga

Tutti i metodi per curare l'hangover senza che nessuno, né amici né famigliari si accorga della sbronza

Hangover: come rimediare alla sbronza senza che nessuno se ne accorga

Prima di tutto verifica se questa descrizione corrisponde al tuo identikit attuale.

Hai la sensazione di essere stato investito da un treno giapponese a lievitazione magnetica di quelli che nei test superano i 600 km/h, con una macchina perforatrice a percussione che ti perfora la testa e un senso di malessere indefinito localizzato tra l’epigastrio e la faringe, completato da un’acidità di stomaco tremenda.

Eppure prima di oggi eri scettico. “No, sono diverso. Io l’alcol lo tengo bene. A me non può succedere”.

Bene, anzi male: mantieni la calma e con le forze residue continua a leggere. 

La sbornia esiste da quando esiste l’alcol. Gli uomini sono convinti che bastino una colazione abbondante, un bicchier d’acqua o uno stufato sostanzioso per rimettersi in sesto.

Affermazioni troppo generiche per sedare le richieste che altri come te ci hanno rivolto: ma insomma, voi di Dissapore ci avete insegnato come ubriacarsi senza che i familiari se ne accorgano e cosa fate, ci lasciate soli proprio oggi?

No, non potevamo.

Negli ultimi anni curare l’hangover è diventata una moda, specie in questo periodo dell’anno, un’attività consueta nelle spa, persino nelle cliniche specializzate. Addirittura nelle cliniche specializzate su ruote.

Decine di siti pubblicano dettagliatissime guide di sopravvivenza, l’americano Daily Beast stavolta si è superato. E’ arrivato a scandire la giornata post sbornia ora per ora, con idratazione alle 6, esercizi fisici alle 7, colazione e pranzo iper-proteico per sentirsi soddisfatti e dare al corpo energia costante. Vedi tu se è il caso.

Alcune cose, certo, le devi considerare. Genetica, età, sesso. Rimediare a una sbronza da vino cartonato a 30 anni è senz’altro più complesso che assumere Champagne insieme ai coinquilini ventenni dell’Erasmus.

Ma duole confermare che sicurezze scientifiche buone per tutti non ce ne sono.

Perlomeno possiamo dividere il campo.

RIMEDI CHIMICI

Outox è la prima bevanda per la riduzione del tasso di alcol nel sangue approvata dall’Unione Europea. Contiene acido citrico e fruttosio: se il primo rallenta lo svuotamento dello stomaco, il secondo incoraggia il fegato a produrre gli enzimi necessari.

Ha il difetto di non garantire i risultati fantastici che promette. Detto in altre parole: chi pensa di bere quanto vuole, e di tornare come nuovo grazie alla bevanda si sbaglia, può ridurre le conseguenze della sbronza, questo sì.

RIMEDI DELLA NONNA

Acqua. Acqua. Acqua. I liquidi alcolici di cui ti sei riempito il corpo finiscono per disidratarlo. A patto di farcela, potresti seguire la sacra regole delle due caraffe: una prima di metterti a letto l’altra appena sveglio.

E se non è acqua che almeno sia Sprite.

L’alcol introdotto ha notevolmente ridotto i livelli glicemici, provare a reintegrarli mangiando banane è una buona idea. Se una ricca colazione aiuta a riequilibrare i valori nutrizionali, gira al largo dagli alimenti difficili da digerire come gli agrumi.

Un’attività fisica moderata aiuta, e per quanto possa sembrare cretino le fette di cetriolo contribuiscono a sgonfiare le borse sotto gli occhi.

RIMEDI ESOTICI

Noi italiani siamo famosi per il caffè forte post-sbornia, i cinesi per le tazze di tè verde bollente. I coreani usano le zuppe fatte con ossa e carne di maiale.

I siciliani mangerebbero pene di toro essiccato (ma a noi non risulta). I russi si concedono una bella sauna balsamica con ramoscelli di erbe medicinali.

Ma esistono anche rimedi più pratici e, volendo, credibili.

Ad esempio, i newyorkesi combattono l’hangover con un classico del brunch, le uova alla Benedict (dal nome del politico socialista che nel 1894 –ubriaco– chiese nella hall di un albergo un rimedio per la sua sbronza). Mezzo muffin, uova in camicia, bacon e guarnizione con qualche salsa, meglio se salsa olandese.

Il segreto starebbe nel pane e nelle uova: proteine e carboidrati che aiutano a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. A proposito, ce n’è più d’uno che cerca sostegno in un piatto di carboidratici gnocchi.

Gran finale: in Cina per curare i postumi dell’hangover bevono tè verde. Da temerari veri la terapia dei turchi: trippa in brodo con aglio e panna. Una zuppa di carne e verza in Corea, cipolle crude e aringhe marinate in Giappone.

Se il solo pensiero ti ha messo nello stato d’animo giusto per entrare in un altro bar e ricominciare a far festa significa che questo post ha funzionato.

Ringraziaci.

E auguri.