Open Baladin Fest 2016: ultimo giorno a Torino

Dal 2 al 4 settembre si festeggia la birra artigianale italiana in piazzale Valdo Fusi: grazie all'intraprendenza di Teo Musso, saranno 200 i birrifici italiani in piazza ed innumerevoli le iniziative didattiche per avvicinare il pubblico alla birra artigianale italiana.

Open Baladin Fest 2016: ultimo giorno a Torino

‘Sarà il più grande evento del genere mai organizzato in Europa.’

Questo l’entusiastico proposito di Teo Musso,  l’intraprendente  fondatore del birrificio ” Le Baladin” nonché pioniere della birra artigianale in Italia, e che sta trasformando Torino nella capitale della birra fino a oggi con un evento che va, di fatto, ad anticipare il Salone del Gusto e Terra Madre che si terrà  dal 22 al 26 settembre proprio  per le strade di Torino.

Piazzale Valdo Fusi ospita infatti  l’Open Baladin Festival, il Festival della Birra Viva (vale a dire quella non pastorizzata), che sta animando Torino con l’arrivo di ben 200 birrifici artigianali.

“Sarà un evento che farà diventare Torino capitale della birra artigianale – afferma Musso. – Non è certo soltanto una questione di alcol, ma soprattutto di cultura del gusto”.

L’interesse per la birra artigianale infatti va sempre più aumentando – come testimonia anche la nuova regolamentazione da poco approvata in materia –  così come aumenta costantemente il numero di  birrifici che in Italia possono fregiarsi del titolo di “artigianale,.

Infatti, l’Italia è oggi il terzo produttore di birra artigianale al mondo, testimoniando così il sempre maggiore interesse nazionale verso il prodotto.

Ed è in quest’ottica che i birrai si occuperanno non solo di offrire il loro prodotto, ma di “raccontarlo”, spiegando ai visitatori come nasce la loro birra, quali sono le caratteristiche nonché la loro esperienza in questo campo.

Inoltre, durante i giorni del festival, verrà lanciata da Musso una campagna di crowfunding, per reperire i fondi necessari a far consocere il parco che ospita il nuovo birrificio inaugurato nel luglio scorso.

Durante il festival sono previsti inoltre laboratori didattici e iniziative varie in cui verranno raccontati i processi di coltivazione e selezione delle materie prime insieme a tutto ciò che è necessario sapere per produrre la propria birra in maniera casalinga, diventando veri e propri ” hombrewer”.

Nel grande piazzale, inoltre, nei pomeriggi del sabato e della domenica, verranno svolte  due cosiddette “cotte pubbliche”, per illustrare a tutti il processo di produzione della birra artigianale.

Inoltre, ad accompagnare la degustazione di birra, sono previsti sei tipi di cucina da strada italiana con la presenza di Trapizzino di Stefano Callegari, dal Lazio; le polpette di Polpetteria Norma, dal Piemonte, così come le mitiche patate ripiene di Poormanger; la bombetta della valle d’Itra (un involtino di coppa di maiale ripieno di formaggio), dalla Puglia; la Toscana, onnipresente con lampredotto e trippa fiorentina; lo gnocco fritto dell’Emilia Romagna ed una selezione di pesce dalla Pescheria Gallina di Torino. Inoltre, Open Baladin si occuperà degli hamburger  e dei fritti, preparati secondo i canoni provenienti dai presidi Slow Food.

E per chiudere in dolcezza, ci sarà anche la storica  storica Gelateria Pepino, di Torino, con tre proposte ad hoc: gelato Pinguino alla birra Open White, e per i più piccoli gelato alla Cola Baladin e Cedrata.

Non solo birra, quindi, a Torino, ma tre giorni di iniziative e buona cucina. Nel nome della birra artigianale.

[Crediti | Cronache di Birra, La Stampa, Dissapore]