20 frasi mai dette da un romano

20 frasi mai dette da un romano

Roma. Le buche in strada. L’accumulo indiscriminato di appuntamenti. La grande bellezza corruttrice.

State a Campo dei fiori? Tranquillo, arrivo! Sto a cinque minuti (sulla Nomentana).

Una volta era Mario Brega e le olive greche; Carlo Verdone con la faccia da patata, il subwoofer al posto del bagagliaio. Ora è più il tatuaggio al bicipede, canna e birretta a Ostia, la radio che parla ininterrottamente della Roma. Le donne ironiche e disincantate. Il supplì prima della pizza. Il panino all’alba. Circo Massimo. Gli hipster a Prati e da Freni e Frizioni. E quel dannato parcheggio che non c’è.

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Ma resta impossibile sentire un romano che dice:

1. Ci sono troppe pizzerie al taglio.

2. In trattoria: ‘sta carbonara, hai veramente esagerato con le porzioni!

3. Il pane del nord è migliore.

4. A pranzo mi tengo leggero o faccio digiuno terapeutico.

5. Ormai mangio solo sushi.

6. Questo fritto è troppo unto.

7. Il tiramisù dopo la pizza mi gonfia.

8. Stavolta da Felice a Testaccio mi prendo un risottino.

9. Per l’amatriciana il formato di pasta è irrilevante.

10. Il vino della fraschetta è poco equilibrato e non ha persistenza.

11. Non importa la quantità delle porzioni ma la qualità.

12. “Volete un limoncello, un amaro, qualcosa?” “No grazie, devo guidare”.

13. La mortadella nella pizza bianca non la digerisco.

14. Impossibile mangiare un buon gelato a Roma.

15. Ste polpette so meglio di quelle che me fa mi madre.

16. Non gradisco i carciofi.

17. Poveri agnellini.

18. Ho proprio voglia di mangiare vegetariano.

19. Non ci vuole niente a fare la cacio e pepe.

20. Basta, grazie, sono sazio.

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