Gente del Fud vuole sapere chi fa la burrata più buona d’Italia, e lo vuole sapere da voi

Gente del Fud vuole sapere chi fa la burrata più buona d’Italia, e lo vuole sapere da voi

Questa, molto semplicemente, è una detective story, un romanzo poliziesco, un giallo. Dove voialtri lettori di Dissapore, al pari di stuoli di foodblogger che l’hanno già fatto, siete invitati a ragguagliarci sulle vostre indagini. Mi spiego meglio. Schiere di foodblogger hanno già segnalato produttori meritevoli a Gente del Fud, il sito che mappa, commenta e tramanda i prodotti tipici nazionali. Ora tocca a voi, detective del gusto di Dissapore.

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Funziona così: “I blogger di GdF” dedicano ricette alle più irresistibili specialità regionali, oggi è di scena l’emozionante burrata, la regina dei formaggi italiani se il Parmigiano è il re. Voi che della burrata sapete vita morte e stimati produttori, segnalateli subito a Gente del Fud. Come? Vi basta un clic, cosa aspettate?

E se il sacro fuoco della condivisione tra fratelli dell’Internez non basta, ci mettiamo anche il regalo. A nostro insindacabile giudizio uno dei segnalatori riceverà a casa 12 kg di pasta Garofalo. Capito bene? Per portarsi la pasta a casa non basta commentare, bisogna segnalare (complimenti alla lettrice Marina Giudici che grazie alla segnalazione della scorsa settimana farà indigestione di pasta).

Bene, possiamo iniziare. Qui entra in scena Patrizia Malomo, foodblogger del sito Andante con gusto.

RISOTTO CON CREMA DI CAVOLO NERO E BURRATA.

Di tutti i prodotti caseari freschi a pasta filata, la burrata di Andria è un vero miracolo di bontà. E rincaro la dose: mangiarla fresca, appena fatta e pescata dalla vasca del suo siero, è un’esperienza mistica che auguro a tutti di provare. Per contro, diventa seduta stante il termine di paragone, con il risultato che si smette di comprarla altrove. Finendo con l’invidiare un po’ chi vive in quelle terre perché può cedere alla tentazione ogni volta che lo desidera.

Il modo migliore di mangiare la burrata è “nature”, non ci sono accompagnamenti che tengano.

Ma se dobbiamo giocare, allora mi butto mescolandola con il cavolo nero, amaro, rustico, toscano e stagionale, che s’avvicina alla burrata con grazia magistrale.

INGREDIENTI

Ingredienti per 4 persone:

350 g di riso Carnaroli
200 g di cavolo nero privato della sua costa dura centrale
200 g di burrata e 4 cucchiai della sua panna
1 piccola cipolla
1 scalogno
mezzo bicchiere di vino bianco secco
1 litro e mezzo di brodo vegetale
olio extravergine d’oliva
sale qb
pepe nero macinato fresco

AFFETTA IL CAVOLO NERO

Pulite il cavolo nero privandolo della costa dura interiore e lavatelo con cura. Tagliatelo a julienne sottilissima con un coltello affilato.

STUFA IL CAVOLO

Affettate la cipolla e fatela appassire a fuoco dolce fino a che non sarà trasparente quindi aggiungete il cavolo nero.

Mescolate bene. Coprite con un coperchio e fate stufare a fiamma bassa, per una decina di minuti. Aggiustate di sale.

MIXA IL CAVOLO

Mettete il cavolo stufato con il suo liquido di cottura in un bicchiere alto da mixer a immersione e frullatelo unendo 4 cucchiai di panna della burrata e un cucchiaio di olio extravergine. Frullate fino ad ottenere un composto fine e cremoso. Aggiustate di sale. Tenete da parte.

CREMA DI CAVOLO

Affettate sottilmente lo scalogno e fatelo appassire in una pentola antiaderente con olio extravergine.

TOSTA IL RISO

Versatevi il riso, fatelo tostate a fiamma media per 3 minuti quindi alzate la fiamma e sfumate con il vino bianco a fuoco vivace fino a che l’alcool non sarà evaporato.

AGGIUNGI IL BRODO

Cominciate a versare il brodo e portate a cottura il riso mescolando periodicamente.

MANTECA CON BURRATA

Quando il riso sarà “all’onda”, toglietelo dalla fiamma e aggiungete la burrata tagliata a piccoli pezzi con la sua stracciatella, mantecando con cura e aggiungendo un filo d’olio per completare.

Versate la crema di cavolo nero a specchio su di un piatto piano caldo e servitevi immediatamente il risotto, accompagnandolo con un po’ di stracciatella di burrata e una generosa macinata di pepe nero.

E’ una ricetta semplice, veloce ma d’effetto. Se volete aggiungere una nota esotica fate sciogliere alcuni pistilli di zafferano nel brodo, profumerete il risotto dandogli un colore dorato.

Nei giorni di festa utilizzerei sicuramente un vino spumante secco per sfumare il riso dopo la tostatura, contribuisce a dare una nota di freschezza al piatto.

Piaciuta la ricetta del risotto di Patrizia? A noi è sembrata una meraviglia. Ma adesso torniamo a bomba: quali produttori artigianali di burrata volete segnalare a Gente del Fud? Vi aspettano 12 kg di pasta Garofalo.