Grand Tour d’Italia ai tempi della birra artigianale

Grand Tour d’Italia ai tempi della birra artigianale

Caro turista straniero, mi rivolgo a te. A te che hai deciso di passare questo scampolo di vacanze agostane in Italia. Credo di non invidiarti, sappilo.

So già che al ritorno non riuscirai a nascondere un’educata disapprovazione per le nostre sviste, negligenze, contraddizioni di italiani, a cui abbiamo aggiunto la cattiva nomea di turlupinatori dei turisti indifesi.

Ma in fondo un po’ t’invidio. L’Italia è bellissima, in più vive in un perenne boom enogastronomico (dalle ricettologhe tivù allo slow-foodismo filologico), e a te ansioso di provare una real italian experience regalerà ricordi indimenticabili, la memoria della fotocamera intasata di immagini, una valigia zeppa di souvenir gastronomici.

Se vuoi un consiglio, pare che ora tra gli stranieri, anche non necessariamente touristzilla (turista spendaccione), furoreggi il Grand Tour della birra (con tutte le maiuscole). Un trend inaspettato. Un viaggio moderatamente alcolico tra piccoli birrifici artigianali e craft beer da far schiattare d’invidia i nipotini.

In Inghilterra – che magari è da dove vieni tu – si fa un gran parlare di Rinascimento delle birre italiane. In effetti, almeno in questo campo, non ce la passiamo male, e l’idea di sostituire scavi, monumenti e chiese visti dai tuoi avi nelle loro calate italiane dei secoli scorsi con i quasi 600 birrifici nostrani non è per niente peregrina. Al limite, cerca di vedere gli uni e gli altri.

Cerchiamo di essere pratici, è arrivato il momento di individuare le tappe del Gran Tour italiano in epoca di boom della birra artigianale. Tour quanto più estivo possibile, vista la stagione.

Potresti iniziare dal Piemonte, precisamente dalla Valle Grue. Nota, caro turista straniero, che in questo post mi avevano bacchettato per una dimenticanza: non avevo menzionato la Quarta Runa del Birrificio Montegioco come birra estiva, e avevano ragione.

Poi, beh, è un peccato farti saltare tutto il ben di Dio brassicolo della Lombardia o dell’Emilia Romagna, ma capisco che tu voglia vedere un po’ di mare. Che ne dici di un salto da Maltus Faber, a Genova? Ti assicuro che non te ne pentirai. Se sei molto coraggioso, ti suggerirei di provare la loro Extra Brune Barricata.

Da lì puoi scendere lungo la costa e arrivare in Toscana: un saltino a L’Olmaia, in Val D’Orcia, mi sembra d’obbligo. Chiedi la PVK, è fatta con cereali del territorio.

A questo punto, hai due possibilità. O continui a scendere e vai diretto fino a Borgorose, dove c’è il Birrificio del Borgo – quando assaggerai una Reale capirai perché ti ci ho mandato. Oppure cambi costa e vai da Opperbacco, nelle colline teramesi: viaggio lunghetto, ma la Bianca Piperita ti disseterà a dovere.

Se molti Grand Tour dei vip del passato, poeti, scrittori, letterati, si concludevano in Campania, beh, lì mi fermerei anche io. Dopo un passaggio da Karma, però: con una Marilyn vai sul sicuro.

Non che sotto la Campania non si beva più birra, ma a questo punto ti immagino stanco e in uno stato di forma tendente al pingue. Piuttosto, hai ancora spazio in macchina con tutte quelle confezioni da sei bottiglie?

Ma questo, caro turista straniero, non è che il mio suggerimento. Magari i nostri lettori hanno consigli migliori per te, forza, non fatemi fare brutte figure.

PS. E comunque siamo in Italia, non scarterei a priori ipotesi di Grand Tour del vino, dell’olio d’oliva, della pasta…

[Immagine: Emanuela Marottoli]