Prova d’assaggio: torroni del supermercato

Prova d’assaggio: torroni del supermercato

I magnifici 7 del pranzo di Natale li abbiamo visti. Ora focalizziamoci un momento sul più mutevole del lotto: sua complicatezza geografica il torrone. Siamo andati alla ricerca dei migliori torroni facilmente acquistabili nei supermercati, restringendo infine la scelta a cinque marche. No, niente stranezze o trasformismi dell’ultimo minuto, che non so se ci avete fatto caso, dopo aver afflitto il panettone si sono ora trasferiti sulle nostre amate stecche.

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Siamo rimasti sul classico, scegliendo per ogni marca il tipo classico alla mandorla. Unica eccezione per il torrone dell’azienda langarola Sebaste, scelto alle nocciole in quanto più facilmente reperibile.

Vediamo com’è andato il test.


#5 Giampaoli – Torrone classico mandorlato


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Mandorle tostate 30%, miele per uso industriale, zucchero, sciroppo di glucosio-fruttosio, albume d’uovo, agente lievitante: carbonato acido di sodio, antiossidante: acido tartarico, ostia (amido di patate, acqua, olio di palma), aromi.
Giampaoli industria dolciaria spa, via Albertini 14 – Ancona. da consumarsi preferibilmente entro 30/11/14

ID: centenaria azienda dolciaria marchigiana, con un catalogo molto vasto e centrato sui più tipici dolci da ricorrenze. Quindi colombe, uove pasquali, panettoni, pandori e ovviamente torroni.

— Giudizio: pone un punto interrogativo la dicitura ‘industriale’ vicino a miele, probabile segno di non eccelsa qualità. La bassa percentuale di frutta secca letta sulla confezione, si può facilmente osservare anche ad  occhio nudo.
— Packaging: confezione di cartone con grafica d’antan.
— Aspetto Visivo: mandorle molto scure, non pelate e in piccolo numero.
— Gusto: prevale il dolce, ma senza un altro sapore di accompagnamento.
— PREZZO:  5,15 euro (250 grammi).
 In breve: deludente.

VOTO:  4/5


#4 Sperlari – classico alla mandorla


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Torrone alla mandorla tosta. Ingredienti: mandorle 50%, sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero, miele 4,5%, ostie (fecola di patate, acqua, olio vegetale), albume d’uovo, aromi.
Sperlari, via Milano 16 – Cremona. da consumarsi preferibilmente entro: 01/12/2015

ID: il marchio più famoso di Cremona, città riconosciuta come la patria del torrone italiano. Fondata nel 1836 da Enea Sperlari per produrre questo dolce e anche la mostarda.

— Giudizio: la quantità maggiore di mandorle e metà del miele rispetto al Pernigotti, creano il classico connubio gustativo tipico della casa cremonese, un gusto riconoscibilissimo da decenni.
— Packaging: confezione di cartone con la storica livrea dorata , ancora efficace.
— Gusto: profuma di mandorle, con un gusto molto ‘mieloso’ e deciso (troppo) che però si perde nel finale.
— PREZZO: 3,99 euro (250 grammi).
 In breve: ricordo d’infanzia.

VOTO: 6


#3 Sebaste – torrone friabile con nocciole


sebaste torronetorrone sebaste

Torrone friabile con nocciole. Ingredienti: nocciole 45%, miele, zucchero, sciroppo di glucosio, ostia (fecola di patate, acqua, olio vegetale), gelatina alimentare, aromi.
Prodotto e confezionato da Golosità dal 1885, via Piana Gallo 48 – Grinzane Cavour (CN). Da consumarsi preferibilmente entro 09/2014

ID: storica casa piemontese diventata popolare sponsorizzando con il suo marchio le beracchette dei dolciumi nei luna park del nord-ovest Italia. Oggi, con il marchio Antica Torroneria Piemontese, strizza l’occhio al mercato gourmet.

— Giudizio: sulla carta un torrone di discreta fattura, ma all’assaggio si avverte nettamente che le nocciole non sono quelle IGP piemonte a cui ci siamo abituati assaggiando i torroni artigianali.
— Packaging: confezione di cartone con semplice livrea.
— Aspetto Visivo: nocciole in buon numero.
— Gusto: gusto delle nocciole poco prununciato con un retrogusto amarognolo, con un gusto finale del torrone che rimane troppo dolce.
— PREZZO: 2,19 euro (200 grammi).
 In breve: soddisfacente.

VOTO: 6 e 1/2


#2 Sorelle Nurzia – torrone bianco classico alla mandorla


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Torrone bianco ‘classico’ alla mandorla pelata. Ingredienti: mandorle 42%, zucchero, miele, glucosio, ostia (fecola di patate, acqua, olio di palma), albume d’uovo, olio essenziale di limone
Sorelle Nurzia , 67010 Bazzano – L’Aquila. Da consumarsi preferibilmente entro 31.12.2014

ID: il capostipite Gennaro Nurzia iniziò distillando liquori per poi passare ai dolci, con una grande intuizione: al classico torrone unì il cioccolato (allora particolarmente costoso) riuscendo a ottenere un prodotto morbido e unico.

— Giudizio: mandorle di buon livello in un torrone che (unico) contiene anche olio essenziale di limone e nessun aroma. Attenzione puristi: potrebbe non piacervi.
— Packaging: torrone elegantemente incartato con materiale robusto, chiuso da un fiocco dorato.
— Aspetto Visivo: mandorle ben tostate.
— Gusto: si distacca nettamente dal gruppo, molto fresco, agrumato grazie all’olio essenziale di limone, con il palato che rimane pulito una volta finito l’assaggio.
— PREZZO: 5,90 euro (200 grammi).
 In breve: non convenzionale.


#1 Pernigotti – Torrone tradizionale con mandorle


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Torrone classico alla mandorla. Ingredienti: mandorle 45%, zucchero, sciroppo di glucosio-fruttosio, miele 10%, ostie (fecola di patate, acqua, olio di girasole), albume d’uova, aromi.
Pernigotti spa, viale della Rimembranza 100, Novi Ligure (AL).

ID: fondata nel 1868 a Novi Ligure diventa famosa per la qualità dei suoi prodotti al cioccolato, prima di essere nel 1936 la prima azienda a produrre specifici preparati per la gelateria. Venduta nel 1990 al gruppo siciliano Averna, quest’anno è finita in mani stranieri, precisamente al gruppo turco Toksoz.

— Giudizio: mandorle in buone quantità, così come il miele che arriva al 10 percento.
— Packaging: confezione di cartone con logo classico rivisitato.
— Aspetto Visivo: mandorle dal colore chiaro.
— Gusto: equilibrato, senza acuti di sorta, con il miele che rimane delicato senza soverchiare gli altri ingredienti.
— PREZZO: 2,49 euro (250 grammi)
 In breve: classico

VOTO: 7

torroni test

COSA IMPARARE DA QUESTA PROVA D’ASSAGGIO?
Vince la novità Nurzia in particolare per l’assenza di aromi, scelta che sottrae al palato la ricorrente sensazione melensa del torrone. Del resto, non si sfugge alla legge degli ingredienti come confermato dal modesto risultato del torrone Giampaoli. Resta determinate l’uso del miele e della frutta secca, che, per ragioni di costi, in nessun torrone del test è monocultivar (di una sola varietà).