Allevamento senza gabbie: l’UE non deve tardare la transizione secondo il CIWF

Parlando di allevamento senza gabbie, il CIWF ha dichiarato che l'UE non deve ritardare ulteriormente la transizione.

Allevamento senza gabbie: l’UE non deve tardare la transizione secondo il CIWF

Durante la conferenza “Il benessere degli animali dell’UE oggi e domani”, Olga Kikou, a capo di Compassion in World Farming EU (CIWF) (che ha appena chiesto a Bauli di spiegare da dove arrivino le uova usate in panettoni e pandori), ha parlato dell’allevamento senza gabbie, chiedendo che l’UE non ritardi ulteriormente la transizione.

Kikou ha affermato che bisogna vietare le gabbie il prima possibile in quanto rappresentano un sistema crudele che non appartiene alla nostra società attuale. Inoltre è importante imparare le lezioni dal passato: l’eliminazione graduale dell’allevamento in batteria per le galline ha richiesto più tempo del previsto e ancora oggi, dopo la fine di un lungo periodo di transizione, ecco che molti Stati membri non hanno ancora rispettato la legge.

Per l’eliminazione di tutti i sistemi in gabbia è necessario attuare un periodo di transizione il più breve possibile.

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Dal canto loro Stella Kyriakids, commissaro per la salute e la sicurezza alimentare e la dottoressa Jane Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e dell’ UN Messenger for Peace, si sono dichiarate a favore del passaggio a diete su base vegetale. Goodall ha ammesso di aver smesso di mangiare carne quando ha sentito parlare degli allevamenti intensivi: guardando un pezzo di carne nel suo piatto ha pensato che simboleggiasse il dolore, la paura e la morte.

Per questo motivo entrambe hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa End the Cage Age, firmata da 1,4 milioni di cittadini europei. Secondo la Kikou, rendendo l’allevamento animale in UE meno intensivo, ecco che la fine degli allevamenti in gabbia aiuterebbe a fornire maggiori benefici ambientali per soddisfare il Green Deal dell’Unione Europea.

La Kikou ha poi continuato affermando che ogni anno nell’UE vengono macellati più di 9 miliardi di animali terrestri. L’attuale sistema di agricoltura industriale richiede enormi quantità di mangimi la cui produzione provoca deforestazione e degrado irreversibile del suolo. Passare a un diverso modello di agricoltura che privilegi la qualità rispetto alla quantità, tenendo gli animali in condizioni migliori, farà bene agli animali, all’uomo e al pianeta.

Inoltre vietare le gabbie aiuterebbe anche a prevenire la diffusione di malattie zoonotiche. Questo punto è stato convalidato anche da uno scienziato dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare il quale ha sottolineato che passare a sistemi all’aperto non rappresenta una minaccia per la biosicurezza che può essere raggiunta anche senza gabbie.

La conferenza ha poi parlato anche del benessere animale durante il trasporto e la macellazione. A tal proposito la CIWF chiede che vengano apportate le seguenti modifiche alla revisione della legislazione UE sul benessere degli animali, attualmente al vaglio della Commissione:

  • vietare l’esportazione di animali vivi verso paesi terzi con qualsiasi mezzo di trasporto, sostituendola con il commercio di carne, carcasse e materiale genetico
  • adottare misure per ridurre e regolamentare il trasporto di animali all’interno dell’UE
  • vietare metodi dolorosi di stordimento e macellazione come lo stordimento con CO2 per i suini e l’uccisione con metodi cruenti dei pulcini maschi vivi (cosa vietata, per esempio, in Francia e in Germania)
  • adottare una legislazione specifica per specie per la protezione di tutte le specie attualmente non coperte, inclusi gli insetti e gli animali acquatici
  • implementare un metodo di produzione UE obbigatorio per tutti i prodotti di origine animale