Birra, Leffe apre sette nuovi birrifici in Russia: scattano le polemiche

La Leffe, iconica birra belga, ha annunciato l'apertura di sette nuovi birrifici in Russia, scatenando una serie di polemiche.

Birra, Leffe apre sette nuovi birrifici in Russia: scattano le polemiche

Leffe ha recentemente annunciato la propria intenzione di aprire sette nuovi birrifici in Russia – una decisione che, come potrete immaginare, ha innescato non poche polemiche. Occorre considerare, ad esempio, che gli stessi vertici di AB InBev, colosso belga della birra che di fatto possiede la stessa Leffe, avevano deciso di sospendere le attività del gruppo in Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina (una decisione che di fatto aveva trovato risonanza in un gran numero di altri marchi occidentali, dalla Coca Cola a Starbucks): in altre parole, l’annuncio di nuove aperture è in chiaro contrasto con le dichiarazioni precedenti.

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Una mancanza di coerenza che di fatto non è passata inosservata: Katya Yushchenko, moglie dell’ex presidente ucraino Viktor Yushchenko, ha accusato AB InBev di sostenere il genocidio in Ucraina. “Gli europei occidentali amano fare la morale agli altri sulla corruzione quando loro stessi scelgono il denaro al posto della morale” ha scritto su Twitter. Insomma, fare un poco di chiarezza ci pare d’uopo: la responsabilità della scelta non va ricercata nel sopracitato colosso della birra, ma nella AB InBev Efes, joint venture creata dalla collaborazione paritaria tra la stessa AB InBev e Anadolu Efes, produttore di birra turco. L’obiettivo di tale collaborazione – stretta, importante notarlo, prima che scoppiasse la guerra – era quello di fornire il mercato russo-ucraino, appassionato per l’appunto di birre belghe. In questo contesto, e considerando che a gestire il controllo dei nuovi punti è la Anadolu Efes, l’apertura dei birrifici in questione segue semplicemente il piano redatto in passato.

AB InBev, in ogni caso, ha intenzione di vendere le proprie quote: “Sono in corso discussioni attive” si legge in una nota. “Come annunciato in precedenza, AB InBev rinuncia anche a qualsiasi beneficio finanziario derivante dalle operazioni della joint venture”.