Birra: possibile produrla anche con una stampante molecolare

Una startup di Anversa, Bar.on, ha ideato un sistema per produrre birra usando una stampante molecolare. Ovviamente ci va una stampanate dedicata alla bevanda a base di luppolo

Birra: possibile produrla anche con una stampante molecolare

Chi vuole una birra prodotta con una stampante? Beh, questa è l’ultima frontiera di questo settore. La Bar.on, una startup con sede ad Anversa, ha ideato un sistema per produrre birra sfruttando una apposita stampante molecolare.

Come si fa a produrre birra con una stampante molecolare?

stampante

Secondo quanto riferito dal quotidiano La Libre, questa stampante molecolare sarebbe in grado di produrre diverse varietà di birra. Basta usare dell’acqua del rubinetto e le apposite cartucce dotate di diversi aromi. Il tutto in pochissimo tempo.

La stampante non solo è in grado di produrre diversi tipi di birra, dalla bionda lager a quella scura, passando per l’ambrata: è anche capace di renderla più o meno fruttata, più o meno amara e anche di variare la percentuale di alcol desiderata. Il che vuol dire che, desiderandolo, si può anche produrre della birra analcolica.

Per ora, ovviamente, la stampante molecolare in questione esiste solamente sotto forma di prototipo. Secondo quanto riferito dallo staff di Bar.on, la stampante bypassa il tipico processo di fermentazione. In pratica, se mai questa stampante verrà messa in vendita, ecco che chiunque potrà farsi a casa la propria birra: schiacciando questo o quel tasto, regolando alcol, ecco che usando acqua e cartucce con aromi ci si può fare la birra in casa.

Birra: quella del XVI secolo era forte quanto quella di oggi, dice un nuovo studio Birra: quella del XVI secolo era forte quanto quella di oggi, dice un nuovo studio

Questo progetto è stato reso possibile grazie anche alla collaborazione con Kevin Verstrepen, professore di microbiologia presso l’università di Vib-Ku Leuven. Il docente, insieme al suo team, ha spiegato che i vari composti chimici che contribuiscono a dare alla birra il suo sapore vengono intrappolati nelle cartucce, in modo da poter poi essere mescolati con l’acqua del rubinetto.

Secondo l’azienda, questo progetto permette di avere un impatto positivo sull’ambiente, visto che evita l’inquinamento e le problematiche di sostenibilità ambientale collegate al trasporto della birra al consumatore. Anche se, a dire il vero, al momento la startup è maggiormente orientata a sviluppare queste stampanti molecolari in modo da destinarle al settore della ristorazione tramite il prototipo One Ta Pro.

Se tutto andrà come programmato, il prototipo verrà testato entro fine anno. Successivamente bisognerà proporlo alle grandi aziende per capire come produrre su larga scala tale tecnologie. Finora la startup è riuscita a raccogliere finanziamenti per un valore di 1,8 milioni di euro, tanto che prevede di aprire un’altra filiale a Bruxelles. E nel caso il progetto andasse in porto, chissà se verrà o meno realizzata anche una stampante molecolare per birra ad uso domestico?