Birra, una ditta francese finisce nei pasticci per aver posto una divinità Indù in etichetta

Una ditta francese ha prodotto una birra che raffigura una divinità Indù in etichetta: la comunità religiosa non l'ha presa bene.

Birra, una ditta francese finisce nei pasticci per aver posto una divinità Indù in etichetta

Decorare l’etichetta di una birra con una divinità – ci pare una pessima idea. Ci stiamo riferendo al polverone che nelle ultime ore ha circondato una Indian Pale Ale prodotta e distribuita sul mercato dalla ditta francese Bien Manger, che ha attirato su di sé critiche più o meno feroci per la sua controversa decisione di raffigurare sull’etichetta della bevanda una divinità Indù. A portare l’attenzione mediatica sulla vicenda ci ha pensato Insight UK, un movimento social organizzato dalle comunità Indù e indiane residenti in Regno Unito, che attraverso un breve post sul suo profilo Twitter (naturalmente accompagnato da una foto della birra incriminata) ha chiesto al rivenditore d’Oltralpe di richiamare dal mercato il prodotto in questione.

Birra con divinità: i commenti della comunità Indù

birra

È bene notare, prima di lasciare che l’indignazione scorra a briglia sciolta, che la divinità raffigurata non è stata propriamente identificata; ma il semplice richiamo alla religione per un mero scopo commerciale è stato valutato come sufficientemente offensivo da parte della comunità Indù e indiana.

Birra: gli uomini (ma non le donne) la bevono più velocemente se provano dolore, dice uno studio Birra: gli uomini (ma non le donne) la bevono più velocemente se provano dolore, dice uno studio

“L’etichetta in questione è altamente insensibile, irrispettosa e offensiva nei confronti degli Indù” si legge nel sopracitato tweet scritto da Insight UK e rivolto direttamente alla ditta francese Bien Manger. “State utilizzando il culto Indù di una divinità su delle bottiglie di birra. La nostra richiesta è quella di richiamare dal mercato tutti questi prodotti e di interromperne la produzione”.

Richieste semplici e categoriche che hanno trovato il pieno supporto della comunità Indù. “Tutto questo è davvero disgustoso” ha scritto un utente in risposta al post originale. “Un richiamo e delle scuse sono assolutamente necessarie”. “Già, è del tutto inaccettabile” rincara la dose un secondo utente. “Prodotti di questo genere dovrebbero sparire immediatamente dagli scaffali”. Un terzo commentatore, invece, offre un punto di vista più ironico: “Non mi sarebbe dispiaciuto se la divinità raffigurata fosse stata Varuni, dea dell’alcol“.

Il punto, naturalmente, è che l’immagine di una divinità, che dovrebbe essere trattata con reverenza, non è stata rispettata. A complicare la vicenda c’è l‘atteggiamento del produttore stesso, che pare del tutto ignaro della vicenda: la birra è infatti realizzata da Brasserie d’Olt, un produttore di bevande artigianali con sede ad Aveyron, nel sud della Francia. Sul suo negozio online è possibile consultare la storia della realizzazione del prodotto, ma non c’è alcun riferimento alla divinità raffigurata in etichetta – un indizio che alimenta i sospetti che l’immagine sia stata scelta senza aver svolto ricerche sul suo significato.

Non è la prima volta che un brand finisce nei pasticci con la religione: ricordate di quando Burger King venne accusato di aver portato avanti una campagna pubblicitaria “blasfema”?