Bud Light colpisce ancora: Ab InBev licenzia centinaia di lavoratori

Proseguono gli strascichi causati dalla vicenda di Bud Light: dopo l'indotto, adesso anche l'azienda madre, la Ab InBev, si trova costretta a licenziare centinaia di lavoratori

Bud Light colpisce ancora: Ab InBev licenzia centinaia di lavoratori

Non pensavate mica che le conseguenze della vicenda di Bud Light fossero finite, vero? Dopo che alcune aziende dell’indotto (in particolare quelle che si occupavano delle bottiglie) sono state costrette a chiudere i battenti, ecco che adesso anche l’azienda madre, Ab InBev, si è trovata obbligata a licenziare centinaia di lavoratori.

Bud Light, Ab InBev e il licenziamento dei dipendenti

Ab InBev

Chissà come saranno soddisfatti tutti quegli americani che hanno deciso di boicottare Bud Light per via della sua collaborazione con l’influencer transgender Dylan Mulvaney. Un ottimo risultato quello ottenuto: aziende dell’indotto che chiudono, l’azienda che licenzia i dipendenti, centinaia di persone senza posto di lavoro. E tutto per una ripicca capricciosa, se così vogliamo definire l’intera vicenda.

O almeno: saranno soddisfatti fino a quando non toccherà a un loro parente o amico perdere il lavoro per questo assurdo boicottaggio, poi vediamo se saranno ancora così contenti.

Dopo mesi di calo delle vendite di Bud Light a causa appunto della collaborazione con Dylan Mulvaney, ecco che adesso Ab InBev, oltre a ritrovarsi con litri e litri di birra invenduta, ha annunciato che taglierà centinaia di posti di lavoro. In una nota stampa l’azienda ha spiegato che semplificheranno e ridurranno i livelli occupazionali all’interno degli stabilimenti, definendo poi questi tagli dei posti di lavoro come una sorta di “cambiamentri strutturali aziendali”.

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Sin da aprile l’azienda produttrice di birra ha registrato un drastico calo delle vendite di Bud Light sin da quando lo zoccolo duro dei bevitori di destra conservatori americani non hanno deciso di boicottare in massa il marchio reo di aver stretto una collaborazione con Dylan Mulvaney.

E mentre Mulvaney ha rivelato che, a seguito della vicenda, si è sentita abbandonata dall’azienda a causa di tutto il bullismo e transfobia che ne è seguito, ecco he Bud Light ha continuato a perdere quote di mercato negli Stati Uniti, con altri marchi come la Modelo Especial che ne stanno approfittando, superando Bud Light nelle vendite per la prima volta.

Nel frattempo Brendan Whitworth, il CEO di Ab InBev, ha dichiarato che non prendono mai queste decisioni alla leggera. Tuttavia devono assicurarsi che la loro azienda continua a essere pronta per il futuro e in vista di un successo sul lungo termine. Questi cambiamenti nella struttura aziendale permetteranno ai loro team di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: produrre un’ottima birra e guadagnarsi un posto nei momenti che contano.

Ab InBev ha poi specificato che i tagli dei posti di lavoro avranno un impatto di meno del 2% sulla sua forza lavoro effettiva e ha assicurato che il personale dei magazzini, gli autisti e gli altri dipendenti in prima linea non saranno interessati da questi licenziamenti. Attualmente la ristrutturazione interna ha eliminato diversi ruoli aziendali e di marketing presso i principali uffici americani dell’azienda, compresi quelli di New York e Los Angeles.