Carne coltivata: gli USA costruiranno i bioreattori più grandi del mondo

A proposito di carne coltivata: pare che gli USA abbiano deciso di costruire i bioreattori più grandi del mondo per produrla.

Carne coltivata: gli USA costruiranno i bioreattori più grandi del mondo

Ovviamente dove verranno costruiti i più grandi bioreattori al mondo per produrre la carne coltivata in laboratorio? Ma negli USA, of course. Secondo quanto riferito dalla società statunitense Good Meat, i bioreattori potranno produrre più di 13mila tonnellate di carne di pollo e di manzo all’anno.

Come in tutti i casi di carne coltivata, ecco che per produrla verranno utilizzate cellule prelevate da banche cellulari o uova, quindi non sarà richiesta la macellazione di nessun capo di bestiame.

Al momento, ci sono circa 170 aziende in tutto il mondo che stanno lavorando sulla carne coltivata, ma al momento Good Meat è l’unica ad aver ottenuto l’approvazione per venderla al pubblico. E così ha fatto: da dicembre 2020 serve pollo coltivato a Singapore (esattamente, proprio nella medesima città dove viene prodotta birra utilizzando le acque reflue della città).

Carne coltivata in laboratorio

Tuttavia la FDA non ha ancora approvato la vendita della carne coltiva negli Stati Uniti, anche se la domanda per poterla commercializzare è già stata presentata a chi di dovere (le start-up stanno premendo in tal senso).

Secondo i sostenitori della carne coltivata, questa ha lo stesso gusto e la stessa consistenza della carne tradizionale, solo con un impatto ambientale molto inferiore. Per questo motivo Good Meat sta realizzando dieci nuovi bioreattori, ciascuno con una capacità di 250mila litri. Ogni bioreattore sarà alto quattro piani. Si stima che la struttura verrà completata entro tre mesi e diventerà operativa a fine 2024, raggiungendo 11.800 tonnellate all’anno entro il 2026 e 13.700 tonnellate entro il 2030.

Secondo Josh Tetrick, AD di Eat Just, società madre di Good Meat, questi saranno i bioreattori più grandi in assoluto, non solo per quanto riguarda la carne coltivata, ma anche per quanto concerne l’industria biofarmaceutica.