Caro carburante, 200 pescatori si riuniscono per protestare a Roma

Continuano le proteste dei pescatori per il caro carburante: oggi circa 200 manifestanti si sono riuniti in Piazza della Repubblica a Roma.

Caro carburante, 200 pescatori si riuniscono per protestare a Roma

Proteste, proteste e ancora proteste: dopo i blocchi ai porti di Ancona e San Benedetto del Tronto, dove i manifestanti hanno impedito ad alcuni tir carichi di pesce proveniente dall’estero di entrare nei porti, e il flash mob al porto di Termoli, l’intero settore della pesca continua a essere scosso dalle difficoltà inerenti al caro carburante. A tal proposito, circa 200 pescatori provenienti da tutta Italia si sono uniti a Roma per una manifestazione in Piazza della Repubblica: l’obiettivo, naturalmente, è quello di richiamare l’attenzione del Governo sull’emergenza attualmente in corso affinché vengano prese quanto prima delle misure adeguate.

pesca

I manifestanti hanno esposto numerosi cartelli a supporto della loro causa, con scritte come “Mangia sano, compra italiano”, ma anche “Caro gasolio=pesca morta”: l’idea è quella di riuscire a far sentire la propria voce in previsione del tavolo pesca al Mipaaf con il sottosegretario Francesco Battistoni, richiesto dalle stesse organizzazioni di rappresentanza del settore in questione.

“Abbiamo avanzato tre ipotesi da portare avanti” spiegano i manifestanti “il prezzo fisso sul gasolio con un tetto massimo di 70 centesimi che ci consenta subito di poter tornare in mare; passare il credito di imposta dal 20 al 50% ed infine il blocco immediato dei mutui. E se per attuare queste nostre richieste occorre tempo abbiamo chiesto il fermo facoltativo di emergenza che avevamo proposto inizialmente. Quel miliardo e 200 milioni di euro stanziati dalla comunità europea per fare fronte all’emergenza delle aziende del comparto marittimo dovrebbe essere utilizzato per intervenire sul prezzo del gasolio”.