Pesca, proteste sempre più tese: bloccati tre tir al porto di Ancona

Il settore della pesca continua a essere scosso dalle proteste: i pescatori di Ancona hanno bloccato l'accesso a tre tir.

Pesca, proteste sempre più tese: bloccati tre tir al porto di Ancona

Continuano a intensificarsi le proteste delle marinerie di tutta Italia contro il caro carburante: mentre si assiste alla formazione dei primi scismi tra gli stessi rappresentati della filiera ittica, divisi tra coloro che continuano a lavorare nonostante le emergenze e chi, invece, ha fermato l’attività di pesca e pretende che i propri colleghi seguano l’esempio; nella serata di domenica 29 maggio tre tir carichi di pesce di importazione sono stati bloccati al porto di Ancona. Non si tratta certo di un caso isolato: solamente la settimana scorsa vi raccontammo di un episodio simile a San Benedetto del Tronto, dove i pescatori locali impedirono a un tir l’accesso al mercato ittico.

pescatore

In questo caso, i pescatori hanno impedito agli autotrasportatori di scaricare il pescato fino alle 4 del mattino, quando infine hanno deciso di consentire lo scarico delle merci già ordinate sciogliendo il presidio. La prossima mossa, secondo quanto trapelato, sarà di chiedere ai commercianti di non ordinare più pesce estero per tutta la durata dello sciopero.

“Non abbiamo avuto ancora nessuna risposta dal governo” spiega un portavoce del gruppo. “Noi siamo in sciopero e i commercianti aumentano l’importazione di pesce. È ingiusto, chiediamo ai commercianti da adesso e per tutta la settimana in cui siamo fermi, di non far arrivare i bilici di pesce dall’estero. Invece del pesce italiano, stanno acquistando pescato da Francia, Spagna, dalla Croazia e noi non riusciamo ad andare avanti a causa del costo del gasolio, praticamente triplicato in pochi mesi, siamo esasperati, abbiamo famiglie da sfamare”.