Cina: cosa ha di speciale il raro tè che costa 184.615 dollari al chilo

In Cina esiste un tè raro che costa ben 184.615 dollari al chilo. Ma che cos'ha di tanto speciale questa miscela? Perché il prezzo è così alto?

Cina: cosa ha di speciale il raro tè che costa 184.615 dollari al chilo

In Cina c’è una forte cultura del tè. Solo che non tutti sanno che ci sono delle varietà di tè così rare e pregiate che arrivano a costare anche 184.615 dollari al chilo. Ma perché un tè costa così tanto?

A cercare di spiegarlo è il ristorante Glassbelly Tea Lab di Hong Kong. Qui il tè viene gustato in maniera insolita e moderna. Per esempio, un tè posto in un bicchiere di cognac emana un maggior profumo di frutta, mentre con il bicchiere da Bordeaux si raccolgono più aromi floreali.

Il Glassbelly è un ristorante noto per essersi specializzato nel tè Rock oolong di Wuyi, una delle varietà di tè più costose della Terra. Si tratta di un tè oolong speciale che cresce solamente fra le rocce delle montagne Wuyi, nella zona orientale della Cina. Da qui il nome “Tè rock oolong”.

Fra le diverse varietà di tè rock provenienti da questa zona ci sono il tè Rougui, il Da Hong Pao e lo Shui Xian. La varietà più pregiata in assoluto del Glassbelly è il Niu Lan Keng Rougui, rarissima varietà che cresce lungo un ruscello.

Il prezzo di una tale rarità? È presto detto: 25 grammi costano 4,560 dollari o 184.615 dollari al chilo. Il che vuol dire che gustare una tazza di questo tè in questo ristorante costa qualcosa come 3.577 dollari (la teiera piccola da 150-200 ml di solito viene preparata usando circa 5 grammi di foglie di tè).

Tè verde Cina

In realtà da tempo i tè rari raggiungono prezzi vertiginosi in Cina. Nel 2002, 20 grammi di Da Hong Pao, un tempo un tè destinato solamente alle labbra dell’imperatore, sono stati venduti all’asta per 28mila dollari a Guangzhou.

Nel 2009, invece, un Taiping Houkui da 100 grammi (una varietà di tè verde dell’Anhui) è stato messo all’asta per 31.300 dollari a Jinan. Andando a vedere più di recente, solamente nel dicembre 2021 Sotheby’s a Hong Kong ha deciso di organizzare la sua prima asta di tè, concentrandosi sul tè Puerh vintage. Ebbene: 330 grammi di foglie di tè compresse a forma di torta sono state vendute a 72.150 dollari.

Ma perché questi tè cinesi costano così tanto? Innanzitutto bisogna considerare che esistono sei principali tipi di tè cinese:

Ciascuno di essi viene classificato in base a quanto vengono lavorate le foglie e per quanto tempo vengono fermentate. Per esempio, il tè verde non è fermentato, mentre il tè scuro ha una doppia fermentazione.

Ogni categoria raggruppa divese varietà, spesso denominate in base al luogo di origine. Ci sono poi tè che usano l’intera foglia, come il Lapsang Souchong, mentre lo Jin Jun usa solamente i germogli.

Secondo Wing Yeung, fondatore di Glassbelly, per capire perchè alcuni tè siano così costosi, bisogna prima capire cosa sia un buon tè. Solo che non esiste un sistema di standardizzazione riconosciuto per quanto riguarda gusto e sapore che permetta di dare una risposta oggettiva a questa domanda (come succede, invece, per il vino), il che genera confusione anche per quanto riguarda i prezzi.

Secondo Yeung, che ha ideato una ruota aromatica per far apprezzare meglio il sapore del tè cinese, i tè rock contengono più di una dozzina di tipi di profili aromatici. Tuttavia bisognerebbe allenare le papille gustative a cercare quelli relativi agli agrumi, al legno di sandalo e alla cannella.

Glassbelly, ruota aromatica

Grazie a questa ruota aromatica, Yeung ha lanciato qualche affermazione relativa al tè Puerh crudo e invecchiato che contrasta con i dogmi classici. Questo tè è assai apprezzato dagli intenditori. Quello crudo profuma di prugna, ma spesso quello invecchiato sa di nafatalina, canfora o muffa. Il che per Yung vuol dire che non è un buon tè Puerh: se sa di naftalina, vuol dire che è stato invecchiato in maniera innaturale, aggiugendovi umidità per farlo invecchiare più rapidamente.

Yeung spiega che è una pratica accettata nel settore, ma questo non vuol dire che, in questo modo, si ottenga un buon tè.

Questa controversa posizione non è condivisa da tutti. Raymond Ray, noto collezionista di tè Puerh, ammira il coraggio di tali affermazioni, ma ritiene che un buon Puerh crudo abbia più sapori oltre che la prugna. E che non tutti i Puerh invecchiati sono cattivi, solo quelli invecchiati in modo innaturale per una questione di marketing.

Secondo Ray è proprio il marketing che gioca un ruolo fondamentale in questi prezzi esorbitanti. Tuttavia c’è anche il fatto che delle varietà sono veramente così rare che non possono avere prezzo: semplicemente le foglie di questi tè non possono essere messe in vendita. Per esempio, gli alberi originali del tè Da Hong Pao sono protetti dallo stato e non possono essere raccolti per scopi commerciali.