Come cambia il consumo delle bevande nel mondo

Come cambia il consumo delle bevande nel mondo

Come cambia il consumo delle bevande nel mondo? A spiegarcelo è uno studio facente parte del progetto Global Dietary Database. Il team di studiosi capitanato dalla ricercatrice Laura Lara-Castor ha esaminato le abitudini di consumo di diverse bevande in 185 paesi del mondo. I dati si riferiscono al 2015: i sondaggi fatti all’epoca hanno rivelato le abitudini alimentari e il consumo delle bevande in diverse parti del mondo. Per esempio, nelle regioni dell’America Latina si è avuto il maggior consumo di bevande zuccherate (anche commerciali) e succhi di frutta. Il latte? Viene consumato di più nelle regioni a reddito alto, inclusi paesi come Svezia, Islanda e Finlandia dove ci sono parecchi allevamenti bovini e dove il consumo di latticini fa parte della dieta quotidiana. Sempre per quanto riguarda l’assunzione di latte, era più alta nei ragazzi sotto i 12 anni e negli anziani sopra i 72.

Tornando al consumo di bevande zuccherate, domina la classifica il Messico (un adulto in media ne beve 2,5 tazze al giorno), seguito dal Suriname e dalla Giamaica. Per contro, in Cina, Indonesia e Burkina Faso si bevono pochissime bevande zuccherate.

Colombia e Repubblica Dominicana bevono tantissimi succhi di frutta, mentre Cina, Portogallo e Giappone ne consumano pochi. E mentre In Svezia, Islanda e Finlandia va moltissimo il latte, non così in Cina, Togo e Sudan.

La questione bevande zuccherate è stata poi ulteriormente approfondita. In Messico si ha il più alto tasso di consumo di bevande zuccherate, ma tale dato è correlato anche al fatto che in questa nazione si ha uno dei più alti tassi di obesità: più del 70% della popolazione è sovrappeso o obesa. Inoltre il 70% del consumo di zucchero proviene proprio dalle bevande zuccherate, con la Coca Cola in testa. Il che spiega perché il governo messicano abbia dovuto inserire una tassa sullo zucchero, cosa che ha fatto diminuire il consumo di zucchero della nazione del 5,5% durante il primo anno post tassazione e del 9,7% durante il secondo anno. La cosa curiosa è che il consumo di bevande zuccherine non è relativo alle sole bibite commerciali, ma anche a bevande zuccherate fatte in casa.

In definitiva lo studio ci offre una panoramica di ciò che il mondo sta bevendo, cosa che potrebbe aiutare a elaborare politiche nutrizionali che abbiano un impatto positivo sulla salute pubblica.

[Crediti | News Medical]