Cosa c’è che non va nella nostra salsa di soia, e perché solo l’Australia l’ha capito

L'Australia Meridionale è diventata il primo luogo al mondo a mettere al bando alcuni formati di salsa di soia. Ma perché?

Cosa c’è che non va nella nostra salsa di soia, e perché solo l’Australia l’ha capito

Corpo in plastica, formato parallelepideo o talvolta pesciolino, tappo solitamente di colore rosso, spesso in allegato al sushi o alle poke in asporto. Parliamo di salsa di soia, avrete intuito: l’Australia Meridionale diventa il primo posto al mondo a mettere al bando i piccoli contenitori in cui è sovente venduta.

La misura fa parte di un aggiornamento della precedente legislazione ambientale, in vigore da settembre 2023, che vietava, tra le altre cose, sacchetti della spesa dei supermercati, cannucce di plastica, posate, mescolatori per bevande, cotton fioc e coriandoli. La novità, entrata in vigore nella giornata del primo settembre, riguarda anche gli adesivi non compostabili per frutta e verdura e i bicchieri e le ciotole preconfezionati per i pasti da asporto. Ma che c’entra la soia?

Le motivazioni dietro la messa al bando

insalata di sedano noci e formaggio salsa di soia

Nella lista di cui sopra c’è un vistoso denominatore comune – la plastica, e più precisamente la plastica in formato monouso. Insomma: Life in plastic is fantastic anche basta, grazie. E badate bene – gli shoyu-tai, o più banalmente i contenitori in questione, sono tra i profili più in vista al banco degli imputati.

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Secondo gli esperti, infatti, si tratterebbe di oggetti troppo piccoli per essere trattati con gli appositi macchinari per la selezione del riciclo; e dunque finiscono spesso per marcire in discarica. “Marcire”: si fa per dire, come potrete immaginare. Il problema, con le dovute proporzioni, ricorda quello delle capsule di caffè: capitolo che alcuni produttori hanno affrontato lanciando versioni compostabili in carta.

Ma non divaghiamo – l’Australia Meridionale dice lotta alla plastica monouso, dicevamo, in tutte le sue forme e declinazioni, soprattutto quelle piccole e difficilmente riciclabili. E se è pur vero che questo angolo del mondo si prende il primato per essere stato il primo a pensare alla salsa di soia, vale la pena sottolineare come non sia solo nella sua battaglia.

In Inghilterra, ad esempio è in vigore dall’ottobre 2023 il divieto di piatti e posate di plastica monouso e di alcuni tipi di bicchieri e contenitori in polistirolo; e anche in Scozia e Galles sono state adottate misure simili. E i numeri parlano chiaro: secondo il governo inglese si è registrato un calo delle vendite dei prodotti in questione addirittura del 97%.