Domino’s Pizza: nel fallimento dell’azienda coinvolti anche Luigi Berlusconi e Piero Coin

A quanto pare nel fallimento della catena Domino's Pizza sono coinvolti anche Luigi Berlusconi, Piero Coin e Raffaele Vitale, tutti azionisti dell'azienda

Domino’s Pizza: nel fallimento dell’azienda coinvolti anche Luigi Berlusconi e Piero Coin

Arrivano ulteriori dati in merito al fallimento di Domino’s Pizza in Italia. Mentre viene attivata la prevista procedura di fallimento, ecco che si è venuti a sapere che fra gli azionisti dell’azienda figurano anche in nomi di Luigi Berlusconi, figlio più giovane di Silvio Berlusconi, Piero Coin, figlio di Vittorio Coin, ex proprietario degli omonimi grandi magazzini del Veneto venduti tempo fa a una private equity e anche Raffaele Vitale, il nipote del banchiere Guido Roberto Vitale.

Domino’s Pizza, attivata la procedura di fallimento

Domino

L’anno scorso, ad agosto, si era cominciato a parlare della fine silenziosa di Domino’s Pizza in Italia, una notizia che l’azienda aveva fatto passare quasi in sordina. La chiusura della ventina di negozi di Domino’s Pizza presenti in Italia aveva avuto, comunque, delle ripercussioni immediate. Mentre c’era chi, ome Alfonso Scanio, plaudiva alla sua chiusura sostenendo che fosse una sorta di vittoria per le pizzerie artigianali, ecco che c’era anche chi pensava a tutte le persone licenziate e lasciate a piedi (fra l’altro Antica Pizzeria Da Michele aveva offerto un lavoro agli ex dipendenti di Domino’s Pizza).

Al netto delle considerazioni sul fatto di riuscire a far accettare agli italiani la pizza di Domino’s, ecco che adesso si è attivata la procedura di fallimento per le 20 filiali italiane del marchio (i locali erano presenti a Milano, Torino, Roma, Bologna, Bergamo e nel Veneto), gestite dal concessionario ePizza Spa. Le motivazioni addotte per tale chiusura sono state il fatto che la pandemia da Covid-19 e le successive e prolungate restrizioni, hanno danneggiato gravemente ePizza.

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Così è partita la liquidazione giudiziale e da qui è saltato fuori che diversi nomi illustri italiani avevano puntato sul successo di Domino in Italia. Fra di essi, per l’appunto, spiccano i nomi di Luigi Berlusconi, Piero Coin e Raffaele Vitale.

La procedura di liquidazione, avviata da Luca Giani, giudice del tribunale di Milano, vede come curatore Danilo Cannella. Per il 21 giugno prossimo è prevista la convocazione dei creditori per l’esame dello stato passivo.

L’ultimo bilancio del 2021 di ePizza parla chiaro: il fatturato era arrivato a 10,5 milioni di euro, mentre il debito era di circa 20 milioni di euro, di cui 5,3 milioni nei confronti delle banche. E pensare che, pandemia permettendo, ePizza mirava ad aprire 900 punti vendita di Domino’s Pizza entro il 2030. Solo che poi è arrivato il Coronavirus, il settore del food delivery è esploso ed ecco che a risentirne sono stati proprio gli affari di Domino’s Pizza.