Filippo La Mantia non trova camerieri: “I ventenni non vogliono lavorare fino a tarda notte”

Anche Filippo La Mantia non trova camerieri: secondo lo chef il problema è che i ventenni non vogliono lavorare fino a tarda sera.

Filippo La Mantia non trova camerieri: “I ventenni non vogliono lavorare fino a tarda notte”

Come Alessandro Borghese, anche Filippo La Mantia non riesce a trovare camerieri. Tuttavia la motivazione data dallo chef è leggermente diversa rispetto a quella del collega, anche se rimane nello stesso filone: “I ventenni non vogliono lavorare fino a tarda sera”.

Se Alessandro Borghese aveva incentrato la sua lamentela in merito alla mancanza di personale più su una questione economica, scatenando le ire del web, ecco che Filippo La Mantia ha problemi di orari a quanto pare.

In generale, nel settore della ristorazione c’è una generale carenza di personale. Un po’ la colpa è anche della pandemia: molti lavoratori del settore hanno perso il lavoro durante i mesi di chiusura e restrizioni, hanno dovuto cambiare lavoro e adesso, magari, per diversi motivi non vogliono tornare al lavoro precedente.

camerieri

Nell’intervista che Filippo La Mantia ha rilasciato al Corriere della Sera, parla del tema dell’occupazione giovanile. Secondo lo chef, il problema non è nella mancanza di offerte di lavoro da parte di ristoranti, pizzerie e catering, quanto nel fatto che i giovani d’oggi non vogliono “rimboccarsi le maniche per fare turni serali e festivi”.

La Mantia spiega che le prime domande che gli vengono fatte dai candidati durante i colloqui di lavoro sono:

  • “Posso avere il part time?”
  • “Posso non lavorare la sera?”

Ma come: la prima domanda non era “Qual è il salario?”. Che gli chef si mettano d’accordo su quali siano le domande da fare durante un colloquio di lavoro: di salario non bisogna parlare, di orari di lavoro neanche, quindi cosa devono chiedere i candidati? Quali sono le previsioni meteo per il weekend? Quando uscirà la prossima stagione di Bridgerton?

Torniamo in tema. Filippo La Mantia ha riaperto da pochissimo il suo ristorante al Mercato Centrale di Milano. Nell’intervista La Mantia specifica, però, che non crede che chi si fa queste domande sia uno “sfaticato” (quasi a voler puntualizzare che lui non la pensa come Borghese): secondo La Mantia il fatto è che la pandemia ha cambiato la mentalità dei ragazzi.

Prima l’importante era trovare un lavoro, adesso è più importante avere tempo. E sottolinea che i giovani non sono disposti a lavorare fino a tarda notte o nei giorni di festa: a una situazione del genere non c’è soluzione.

La Mantia ricorda, poi, i tempi passati, quando da giovane stava al Majestic di Roma dalle 9 del mattino all’una di notte, per imparare il mestiere. Lo chef ha spiegato che la pandemia è stata un’“epifania per tutti”. Ha obbligato le persone a fermarsi e ha fatto capire a tutti che prima “vivevamo in un frullatore senza rendercene conto”.

La Mantia ritiene che, come in tutti i settori, ci siano due categorie di persone: quelle che vivono la ristorazione come se fosse una vocazione e quelle che la vivono come se fosse un lavoro. E sono proprio queste ultime ad aver mollato: i ventenni non vogliono più fare questo genere di lavoro.

Nel corso delle ultime settimane lo chef ha fatto circa 80 colloqui di lavoro. Durante il colloquio, insieme a lui, c’è sempre anche un avvocato del lavoro: come offerta lavorativa, loro partono dal contratto di livello base da 22mila euro lordi l’anno (che diventano 1.300-1.400 euro netti al mese), con turni di 8 ore concentrati soprattutto nella fascia 16-24 e straordinari pagati.

Tuttavia i candidati scappano a gambe levate quando scoprono di dover essere impegnati fino a mezzanotte. Per questo motivo, per cercare di arginare la carenza di personale, lo chef ha dovuto rivolgersi ad agenzie di catering che forniscono personale a ore (sarebbe interessante capire perché il personale ad ore nelle agenzie c’è). Solo che non è una soluzione applicabile a lungo termine in quanto i costi sono maggiori.

Se le cose continueranno ad andare avanti così, probabilmente sarà costretto a cancellare il menu alla carta la sera tenendo attivo solamente il buffet che richiede meno personale.

A differenza di quanto dichiarato da Borghese, poi, La Mantia mantiene toni più miti: non si sente di condannare la presa di coscienza di chi vuole mettere al centro della propria vita il tempo.