Francesco Lollobrigida è anche contro il vino dealcolizzato: deve cambiare nome

Pare che Francesco Lollobrigida sia anche contro il vino dealcolizzato, sempre per via della sovranità alimentare: secondo lui deve cambiare nome.

Francesco Lollobrigida è anche contro il vino dealcolizzato: deve cambiare nome

Potremmo quasi aprire una rubrica: “A Francesco Lollobrigida non piacciono cose”. Al nuovo ministro dell’Agricoltura del governo di Giorgia Meloni, non solo non piace la carne sintetica, ma pare che non gradisca neanche il vino dealcolizzato. Al grido di “Sovranità alimentare”, per Francesco Lollobrigida il vino dealcolizzato dovrebbe cambiare nome.

Francesco Lollobrigida, cosa ti ha fatto di male il vino dealcolizzato?

vino

Il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare (ricordate che adesso questo ministero si chiama così), ha prima attaccato le carni prodotte in laboratorio e poi si è scagliato contro il vino dealcolizzato.

La crociata contro il povero vino senza alcol è partita durante un discorso tenutosi durante la terza giornata dell’Eima Internationa, a BolognaFiere. Lollobrigida stava parlando di sovranità alimentare (what else? Ormai non si parla d’altro, pure i ristoranti della Camera potrebbero doversi organizzare in menu regionali a rotazione, proprio per rispettare questa sovranità alimentare che piace tanto al nuovo governo) ed ecco che ha spiegato che lui non contesta chi non beve alcol (oh, grazie, a nome di tutti gli astemi ringrazio per la considerazione), anzi, è una scelta legittima per chi pensa che sia davvero dannoso. Tuttavia, se il vino viene fatto con l’alcol, allora lo chiami vino. Ma se vuoi fare del succo d’uva e del mosto e lo vuoi distribuire a tutti, allora lo devi chiamare in un altro modo.

Queste parole di Lollobrigida vogliono essere un invito a difendere anche la tipicità e la tipologie di alcune produzione e il loro nome. Per questo motivo il ministro ha dichiarato che andranno in Europa a ragiona insieme per difendere la qualità.

Lollobrigida ha poi concluso sostenendo che sia questo il senso della “sovranità alimentare”: non si tratta di autarchia (autarchia, dal dizionario: “indirizzo di politica economica che, utilizzando le risorse interne di uno stato, vuole renderlo autosufficiente e quindi economicamente indipendente dagli altri paesi esteri”), ma del suo esatto contrario. In alcuni settori strategici l’Italia è al 70% delle esportazioni ed è questo il risultato a cui mirano, cosa che è l’opposto dell’autarchia. Per lui la sovranità è difendere i propri marchi e le proprie produzioni da aggressioni non normali, intese come quelle che possono provocare danni.

Ah, nel frattempo Lollobrigida, fra una crociata contro la carne sintetica creata in laboratorio e quella contro il vino senza alcol, ha trovato anche il tempo di parlare dell’abbattimento dei lupi, cosa che ha scatenato anche le ire degli animalisti.