Francia, lo stabilimento Buitoni al centro dello scandalo E. Coli riaprirà parzialmente

Lo stabilimento Buitoni in quel di Caudry, in Francia, al centro dello scandalo E. Coli, riaprirà a breve; anche se solo in maniera parziale.

Francia, lo stabilimento Buitoni al centro dello scandalo E. Coli riaprirà parzialmente

L’affaire Buitoni – una vicenda certamente tragica che ha dominato una buona parte della cronaca gastronomica durante la prima parte dell’anno. Avete la memoria corta? Nessun problema, ci pensiamo noi: torniamo indietro nel tempo fino al 18 marzo scorso, data in cui è formalmente scoppiato il caso, quando le autorità sanitarie della Francia si trovarono faccia a faccia con decine di segnalazioni di casi di sindrome emolitico-uremica (HUS) provocati da una contaminazione da parte di E. coli e Shigella. I medici risalirono il proverbiale filo della matassa fino a identificare il colpevole: pizze surgelate Buitoni prodotte nello stabilimento di Caudry, in Francia. Si registrano i primi morti per avvelenamento, l’allarme sanitario si trasforma in scandalo, la fabbrica viene naturalmente sottoposta a una serie di indagini che fanno emergere condizioni igieniche a dir poco scandalose; ma the show must go on: le autorità locali spingono per la riapertura della linea. E la ottengono, almeno in parte.

Il semaforo verde delle autorità sanitarie

buitoni

Nestlé l’ha spuntata, in poche parole. Le autorità sanitarie hanno ritenuto opportuno concedere al colosso dell’alimentare di riaprire lo stabilimento in quel di Caudry, pietra angolare del gravissimo scandalo che ha provocato, tra le altre cose, la morte di due bambini. Come accennato, tuttavia, si tratta di una riapertura solamente parziale; che di fatto riguarda esclusivamente la linea di produzione non interessata dal richiamo delle pizze surgelate incriminate.

In altre parole, la linea effettivamente incriminata continuerà a rimanere chiusa fino a data da destinarsi – anche se è importante sapere che Nestlé è in contatto con le autorità sanitarie francesi per farla riaprire il prima possibile. Il riavvio in questione, invece, arriva dopo lunghi mesi di trattative e consultazioni con lo stesso personale medico, al fine di “soddisfare specifiche dettagliate sulla sicurezza delle forniture e dei prodotti” mettendo allo stesso tempo a punto “un piano per modernizzare l’impianto”.

Le misure concordate includono la “prevenzione del rischio batteriologico attraverso controlli delle nostre materie prime e dei prodotti finiti sia da parte di laboratori interni accreditati che di laboratori esterni e indipendenti”, ha affermato Nestlé. Controlli i cui risultati saranno condivisi direttamente con le stesse autorità sanitarie, naturalmente.

“Dobbiamo dare ai nostri consumatori e clienti forti garanzie e soddisfare le loro legittime aspettative” ha aggiunto il colosso. “Stiamo entrando in questa riapertura con un approccio di assoluta trasparenza”. È importante notare, tuttavia, che ancora non è stata comunicata una data precisa per indicare l’effettiva ripresa della produzione: l’affaire Buitoni, dunque, rimane ancora ampiamente irrisolto; con le vittime che hanno recentemente avanzato una richiesta di risarcimento da 250 milioni di euro.